I giovani ricchi scelgono il consulente in carne e ossa

I millennials high-net-worth svolgono un ruolo sempre più importante nella gestione dei portafogli delle loro famiglie, ma pochi sono pienamente soddisfatti degli investimenti effettuati. Hanno una grande fame di consulenza e non sono particolarmente entusiasti di riceverla da un computer. Sono i risultati principali di una ricerca condotta da OppenheimerFunds, in collaborazione con Campden Research.
In particolare, i giovani appartenenti a famiglie agiate si mostrano propensi a investire in asset rischiosi – come azioni e immobili -, ma vorrebbero sapere di poter contare su una consulenza professionale continuativa e disponibile al dialogo in caso di necessità. Cosa non certo possibile se ci si affida a roboadvisor. Insomma, l’elemento umano sembra tornare decisivo presso la clientela che ha la maggiore dimestichezza con le tecnologie.

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