Voluntary Bis: colpo di reni per evitare il flop

A un mese dalla chiusura dei termini è sempre più probabile che la voluntary disclosure bis si rivelerà un flop. Già al momento del via libera governativo allo strumento, erano stati numerosi i dubbi sollevati dagli addetti ai lavori, soprattutto dopo aver letto dell’asticella degli incassi fissata a 1,6 miliardi di euro. Un livello ambizioso per un provvedimento che non presenta quella spinta all’adesione che si è vista nella prima edizione del provvedimento ad opera delle banche elvetiche. Per altro, la scarsa chiarezza di alcuni passaggi sulle conseguenze dell’adesione, spinge molti contribuenti a rinunicare allo strumento.

Sta di fatto che, per evitare un buco nel bilancio dello Stato, sono allo studio soluzioni dell’ultimo momento. In particolare, le Entrate starebbero lavorando su una black list (realizzabile grazie allo scambio automatico di informazioni con i Paesi fino a poco tempo fa non collaborativi) composta da 13 mila nominativi di furbetti che non avrebbero alcuna intenzione di aderire alla prima collaborazione volontaria nonostante avrebbero tutte le carte in regola per farlo. Insomma, un invito a mettersi in regola da soli per evitare conseguenze peggiori.

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