Qualche settimana fa, infatti, l’assemblea dei soci della storica private bank italo-svizzera controllata al 65% da Financiere Syz e per il restante 35% da Alberto Albertini (nella foto), ha destinato ai soci 700mila euro di cedola complessiva sugli 1,4 milioni di utile segnato lo scorso anno, in calo dai quasi 3 milioni dell’esercizio precedente che erano andati interamente a dividendo.
Il risultato, cristallizzato nelle commissioni nette diminuite da 19,1 a 14,8 milioni, si deve all’uscita di alcuni private bankers sostituiti a inizio di quest’anno con l’ingresso di un nuovo team che sta già ottenendo buoni risultati. Nel 2016 è proseguito lo sviluppo dell’attività di advisory remunerata che è arrivata a coprire il 53% del totale delle masse gestite rispetto al 45% di un anno prima.
La fuoriuscita del team di bankers s’è riflessa anche nel calo degli asset under management anno su anno da 2,8 a 2,7 miliardi (di cui 1,6 miliardi gestiti e i restanti amministrati) e in una diminuzione del numero totale di clienti da oltre millenovecento a poco più di milleottocento. Le masse in advisory e in delega relative a clientela istituzionale sono passate da 621 a 111 milioni per effetto della cessazione della delega conferita da Syz Asset Management relativa al comparto Oyster European Corporate Bond.