Semestre in chiaroscuro per il private equity

“L’economia italiana va bene: crescono sia gli export che gli investimenti e vi sono segnali positivi dagli indici di fiducia. Tuttavia il mercato italiano del private equity archivia un semestre non entusiasmante, anche per la concorrenza della Borsa”. È l’analisi di Innocenzo Cipolletta (nella foto), presidente di Aifi, alla presentazione dei dati semestrali sul mercato italiano, frutto di un lavoro congiunto tra l’associazione e Pwc.

Gli investimenti sono crollati del 61% rispetto al primo semestre 2016, attestandosi a 1,9 miliardi di euro, tuttavia crescono i flussi verso le piccole e medie imprese (+24%, a quota un miliardo di euro). Con il risultato che restano sostanzialmente stabili le operazioni, a quota 139 rispetto alle 138 del primo semestre 2016. “Il rallentamento della raccolta è dovuto in parte al buon andamento di Piazza Affari, che attira buona parte della liquidità presente sul mercato”, commenta Cipolletta. “Sta di fatto che le aziende italiane restano molto attrattive per gli investitori internazionali”.

Lo scenario è positivo per il futuro: il fundraising di mercato è balzato del 60% a quota 1,2 miliardi di euro. La principale fonte di approvvigionamento è il segmento del private banking e dei family office.

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