Bilancio in rosso per Credit Suisse

Si è chiuso in negativo l’esercizio 2017 per Credit Suisse. L’ultima riga di bilancio segna una perdita  di 983 milioni di franchi svizzeri (851 milioni di euro), in calo rispetto ai 2,7 miliardi di franchi dell’anno precedente.  Il gruppo finanziario elvetico ha superato l’obiettivo di riduzione dei costi, portando la sua base di costi operativi a 17,7 miliardi di franchi. Il 2017 è stato il secondo anno di una riorganizzazione triennale delle attività della banca per concentrarsi sulla gestione patrimoniale rispetto al merchant banking.

“Si è trattato di un anno cruciale nella realizzazione del nostro piano triennale (che si conclude nell’esercizio in corso, ndr)”, ha sottolineato il group ceo Tidjane Thiam (nella foto).  Per poi ricordare che la società è impegnata anche sul fronte del rilancio del business.  La cura dimagrante in termini di organico riguarda soprattutto la Svizzera, con 1.600 uscite già approvate entro fine 2018 (finora è stata concessa una buonuscita in grado di coprire la somma dovuta fino all’età pensionabile a chi ha almeno 58 anni). Un numero che a questo punto potrebbe essere ritoccato verso l’alto.

Una volta completato il piano e spesati i costi necessari a incentivare le uscite, Credit Suisse otterrà risparmi a regime per 3,5 miliardi di franchi all’anno. Risorse utili a migliorare l’equilibrio dei conti, offrendo spazio a investimenti nella crescita per 1,5 miliardi all’anno.

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