Un’aggregazione con un’altra private bank o un’alleanza con una Sgr. Sono le due strade che sta valutando Cassa Lombarda per crescere in un mercato che viaggia sempre più verso il consolidamento. L’orizzonte arriva al 2020, traguardo del nuovo piano industriale approvato in concomitanza con il via libera al bilancio 2017. Lo scorso esercizio ha evidenziato una crescita dei ricavi relativi al core business del private banking (+13,2%) che rappresentano oltre il 70% del margine d’intermediazione. Per contro, si è assistito a una riduzione del margine d’interesse clientela (- 6,8%) e del contributo del portafoglio di proprietà.
I costi operativi, a quota 37,7 milioni di euro, registrano un lieve incremento (+3,2%) rispetto all’esercizio precedente, a seguito degli investimenti realizzati per lo sviluppo della struttura commerciale e dei servizi di private banking e wealth management.
Continua la crescita a doppia cifra della raccolta gestita, che rappresenta oltre il 61% del totale della raccolta indiretta (contro il 56% del 2016), attestandosi a 2,68 miliardi di euro (+15%). La raccolta diretta, includendo il dato della liquidità sulle gestioni, si è collocata a fine anno a 745 milioni di euro (-7,4%).