Bitcoin, arrivano le criptotasse

Si allunga la lista dei paesi che hanno in programma di tassare i Bitcoin e le altre valute virtuali. L’ultimo in ordine
di tempo è stato l’Azerbaijan, un’area tra le più coinvolte nel trading delle criptomonete: nel 2017, secondo Elnur Guliyev, fondatore di Crypto Consulting, il mercato ha garantito ricche plusvalenze no a un margine di dieci a uno, sia nella compravendita, sia per le compagnie di mining. Un’ottima annata, forse irripetibile, che ha aguzzato gli appetiti del sco. Non solo in Asiacentrale. I contribuenti Usa da quest’anno sono tenuti a inserire nella denuncia dei redditi i pro tti da trading di criptovalute. Devono essere riportati gli utili (ma dedotte le perdite) sulle compravendite nanziarie. Per le leggi del Sudafrica non c’è alcuna differenza tra i guadagni da Bitcoin e le plusvalenze di Borsa. Entro giugno la Corea del Sud emetterà le sue regole sul capital gain che entreranno in vigore il prossimo gennaio. Lo stesso regime è stato adottato da Israele, mentre in Thailandia è stata prevista un’aliquota del 15%. In Francia si è deciso di applicare una at tax del 19%.

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