Per le fiduciarie è l’ora del consolidamento

La tendenza è quella già evidente in altri settori dell’economia italiana, dove disporre di massa critica si rivela un valore aggiunto per generare economie di scala in grado di preservare i margini. Un articolo di MF segnala che anche tra le società fiduciarie è in arrivo il consolidamento, necessario anche alla luce del clima economico non particolarmente brillante l’Italia, che si confronta comunque con la conferma di un’elevata propensione al risparmio da parte delle famiglie. Patrimonio che è composto essenzialmente da beni immobili, attività finanziarie e beni da collezione.

Società fiduciarie, i perché del consolidamento

La sua gestione e la sua amministrazione sono affidate a singoli risparmiatori, ma sempre più spesso sono affidate a terzi professionisti istituzionalizzati o meno e anche a società fiduciarie. Queste ultime sono elementi tipici del nostro Paese, nel quale hanno assunto con l’andare del tempo una dimensione di tutto rispetto.

Le circa 241 società fiduciarie operanti in Italia, sottolinea l’articolo, amministrano patrimoni per un valore totale di circa 120 miliardi di euro, svolgendo attività che esigono alta professionalità e adeguate strutture organizzative e amministrative, ormai in larghissima parte automatizzate e sottoposte a vincoli e a controlli molto puntuali e anche costosi che, in effetti, non tutte le fiduciarie sono oggi in grado di sostenere. Per questo si prospetta una concentrazione del settore, nel quale le società più piccole e deboli sono destinate a scomparire.

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