I fondi pensione spingono il private equity
Da sempre tra le cause che frenano il definitivo decollo del private equity in Italia si fa riferimento allo scarso contributo dei fondi pensione rispetto ad altri Paesi vicini. Qualcosa però si muove, con cinque operatori – Foncer (industria della ceramica), Fondenergia, Fondo Gomma Plastica, Pegaso (servizi di pubblica utilità ) e Previmoda -che hanno unito le forze e sono pronti a puntare 216 milioni di euro sul private equity in un progetto condiviso. Il piano ha preso il nome di Iride e il bando per la selezione del gestore è stato pubblicato nei giorni scorsi. I dovranno investire prevalentemente in Europa, prevedendo una quota significativa di società residenti in Italia ed essere «”ocalizzati principalmente in strategie di buy out e growth”, secondo quanto indicato nel bando.
Il piano Pegaso si inserisce nella scia inaugurata da Arpinge, società partecipata da Inarcassa, Cipag e Eppi che ha investito tra l’altro in progetti dedicati all’efficienza energetica e alla mobilità urbana. In Assofondipensione, l’associazione presieduta da Giovanni Maggi, stanno poi lavorando da tempo per dare vita a un progetto condiviso dai fondi pensione per convogliare risorse verso investimenti in economia reale.
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