Banca Intermobiliare, la pulizia continua

Banca Intermobiliare, sotto la guida dell’ad Matteo Colafrancesco (nella foto), prosegue nella pulizia dei conti. Il cda ha approvato il progetto di bilancio 2018 disponendo un incremento delle rettifiche per 4,9 milioni di euro, dopo aver preso atto  del peggioramento del merito creditizio e della relativa valutazione di alcune esposizioni creditizie. In parallelo il board ha deciso di incrementare di 1,3 milioni gli accantonamenti al fondo rischi ed oneri a fronte di
aggiornamenti nelle valutazioni.

Queste misure hanno portato a rivedere i risultati rispetto a quanto comunicato lo scorso 8 febbraio. Così il risultato consolidato di periodo è negativo per 153,7 milioni di euro (contro -147,5 milioni comunicati in via preliminare), mentre il patrimonio netto consolidato scende a 80,8 milioni (rispetto agli 87,1 stimati due mesi fa). Di conseguenza scendono anche i valori relativi ai fondi propri (ora a 114,7 milioni) e ai requisiti di vigilanza (con il CET1 al 19,7%).

I risultati sono accompagnati da una nota della società in cui viene sottolineato l’impegno dell’azionista per le necessità di capitale. “Le incertezze fisiologicamente legate alla realizzazione del piano industriale nel 2019, unite alle decisioni, non ancora pervenute, che l’autorità di vigilanza potrebbe assumere nell’ambito della Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) Decision, hanno indotto il socio di maggioranza a rappresentare
formalmente alla banca il supporto con cui si impegna a intervenire, ove si rendesse necessario, con
operazioni di rafforzamento patrimoniale, in modo da assicurare che, nell’arco dei prossimi dodici mesi,
siano rispettati i coefficienti patrimoniali regolamentari”.

Bim, storica private bank torinese con 26 filiali e 140 private banker, fa capo ad Attestor tramite la controllata Trinity Investments Designated Activity Company, che ha chiamato alla guida operativa Colafrancesco. Nell’autunno scorso è stato messo a punto il nuovo piano d’impresa al 2021 che prevede un posizionamento della società come piattaforma attiva nella fascia alta del mercato italiano del private banking. Di pari passo è stato avviato il piano di sviluppo della rete commerciale con il reclutamento di private banker altamente qualificati. Alla fine del periodo, la redditività degli asset è prevista pari a 95 punti base, in linea con le best practices internazionali.

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