Private, la scommessa sui giovani di Cubelli

Clienti maturi per consulenti maturi. Un connubio che bene rappresenta lo status quo del mondo del private italiano, dove i tre quarti della clientela private è compreso tra i 55 e i 64 anni (dati Aipb) e l’età media del consulente è oltre i 50. Ma abbandonare il settore alle “vecchie” generazioni può essere un grave errore per un mercato dinamico e in continua evoluzione.

Lo sa bene Fabio Cubelli, condirettore generale di Fideuram ISPB, che sulle pagine de Il Messaggero racconta gli sviluppi del progetto “Essere Fidueram Essere Consulenti” lanciato nel 2011 e dedicato alle nuove leve: “Il mercato del risparmio gestito e in particolare lo sviluppo del private banking sono certo che possano offrire reali opportunità di lavoro per chi si avvicina al mondo del lavoro. Ci sono professionalità che devono essere sviluppate e moltiplicate”.

Una scuola di formazione, quella di “Essere Fidueram Essere Consulenti” che ogni anno lancia una selezione per una quarantina di neolaureati da inserire in questo mercato professionale “Il modello che proponiamo arriva a un vero e proprio inserimento nella attività professionale analogo a quello che accade per altre professioni liberali. I consulenti della nostra rete acquisiscono in team l’inserimento di questi giovani neo-banker, per meglio organizzare il loro lavoro e per migliorare l’offerta attraverso le competenze digitali.

Tra i giovani che in questi otto anni sono cresciuti all’interno del progetto per i new talent ci sono già quelli che vantano portafogli oltre i 40 milioni di euro, a fronte di una soglia di break even che nella nostra rete per i giovani si assesta intorno ai 10 milioni” conclude Cubelli.

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