La Svizzera non ha più segreti

La pacchia è finita per chi detiene attività e beni non dichiarati in Svizzera. Il Sole 24 Ore ricostruisce i passaggi più recenti che rendono traballante la posizione di quanti nel tempo hanno depositato ricchezze nei Cantoni confidando nella forza del segreto bancario. Che ormai è sempre meno efficace.

Nonostante due edizioni dello scudo fiscale, la voluntary disclosure e altri provvedimenti adottati negli ultimi anni per far emergere le posizioni irregolari, vi sarebbero anche numerosi italiani che continuano a detenere patrimoni nascosti in Svizzera.

Sono le stesse banche elvetiche, ricorda il giornale, impegnate nelle ultime settimane a convincere i propri clienti dell’importanza di regolarizzare le posizioni, considerata la caduta del segreto bancario a livello internazionale. Le violazioni che rischiano di essere contestate sono in primis di non aver indicato il patrimonio nel quadro RW con sanzione dal 6 al 30% dei patrimoni; quindi, se i capitali sono stati accumulati in anni ancora accertabili, c’è da pagare anche l’Irpef al 180 al 360%.

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