Il venture capital punta al miliardo

Investire nelle aziende con una breve storia alle spalle è ad alto rischio. Questo spiega perché in Italia, Paese già povero di capitali di rischio, il venture capital non sia mai decollato. Anche se negli ultimi tempi sono stati fatti diversi passi in avanti sia sul fronte normativo, che di nuovi fondi, a caccia di rendimenti in una stagione che vede pochi spazi di rivalutazione per le asset class tradizionali.

Cinque anni fa gli investimenti nel settore si sono limitati a pochi spiccioli, 42 milioni di euro, mentre nel 2018 sono saliti a 324 milioni. Quali gli spazi di ulteriore crescita? Secondo l’associazione di settore Aifi si potrebbe arrivare al miliardo di euro se il nuovo governo concretizzasse l’agenda di interventi messa a punto dal precedente, inserendo
quelli già pianificati nella legge di Bilancio 2020, da presentare entro il 15 ottobre alla Commissione Europea. Per fare un confronto con le altre grandi economie dell’Ue, la Germania ha già 1,5 miliardi investiti nelle nuove
realtà, così come la Francia.
Resta da capire se, in una stagione caratterizzata dalla caccia alle risorse per evitare aumenti dell’Iva, vi sarà spazio per finanziare i capitali di rischio.

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