L’arte non sfugge ai trend che stanno rivoluzionando l’economia e la società a livello internazionale. Plus di sabato racconta la crescita diffusione del modello di proprietà diffusa di beni artistici – in inglese “fractional art ownership projects” – attraverso il quale i low-net-worth individuals (Lnwi) e i giovani collezionisti, esclusi dall’investimento in beni di lusso, possono allocare le loro limitate risorse in share di opere più costose, ma è bene comprenderne le regole.
Tra i casi citati vi è la startup London Trade Art attiva nell’intermediazione e gestione di opere online e offline in co-proprietà: il primo progetto pilota di Art Pooling Investment sulla co-proprietà è sull’opera “25.000 euro” di Lapo Simeoni. Altro caso è quello di Art Share, che a poco più di un mese dal lancio ha collocato oltre 3.700 quote, per un valore di circa 400mila euro, suddivise tra 22 opere di 21 artisti diversi.