Private equity, cala la raccolta dei fondi

“Il mercato del private capital italiano rimane caratterizzato da un’evoluzione erratica, legata al
realizzarsi di alcune operazioni importanti in un trend poco evolutivo”. Innocenzo Cipolletta (nella foto), presidente di Aifi, ha presentato con queste parole di dati del 2019, raccolti dall’associazione di settore in collaborazione con PwC.

Lo scorso anno la raccolta sul mercato del private equity e venture capital è stata pari a 1,57 miliardi di
euro, in calo (-54%) rispetto ai 3,42 miliardi dell’anno precedente, valore fortemente influenzato da
alcuni closing di significativa importanza. Con riferimento alla provenienza geografica dei fondi, la
componente domestica ha rappresentato il 73%, mentre il peso di quella estera è stato del 27%. Gli
operatori che nel 2019 hanno svolto attività di fundraising sul mercato sono stati 22.

Calano, ma con minore intensità, gli investimenti, che si sono attestati a 7,23 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente, che aveva registrato, grazie a numerose operazioni di significativa dimensione, i volumi più alti mai riscontrati nel mercato italiano (9,79 miliardi), si è osservata una diminuzione del 26% dell’ammontare investito.

“Pesa la carenza di operatori di rilievo e di fondi dei fondi nazionali tali da far crescere il numero e la dimensione degli operatori italiani”, commenta Cipolletta. “Nel 2019 i soli fondi di fondi operanti in Italia sono stati quelli internazionali che tuttavia stentano a ritrovare condizioni di investimento adatto ai loro target. Urge in Italia, come in altri paesi europei, avere un operatore di grandi dimensioni che sappia convogliare il risparmio, che resta abbondante nel nostro Paese”.

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