In arrivo i Pir del private banking

L’obiettivo è favorire l’afflusso della liquidità verso le Pmi, che sono alle prese con l’avvio di una dura crisi indotta dalla pandemia di coronavirus. In Parlamento e al Governo si discute sulla possibilità di estendere i benefici dei Piani individuali di risparmio (estensione dell’esenzione della tassazione al 26% sugli utili derivanti dall’investimento, oggi prevista per i Pir, anche a tutti quegli strumenti che prevederanno una certa percentuale di titoli illiquidi (come quelli società non quotate) in portafoglio, probabilmente tra il 20 e il 25% degli asset complessivi.

Al tempo stesso, per i Pir il limite di concentrazione potrebbe essere portato dall’attuale 10% al 20-25%. Due misure che aprirebbero le porte di questo investimento anche alla clientela del private banking, fino ad oggi frenata dal limite massimo di 30mila euro d’investimento all’anno.

La misura, che nei giorni scorsi era stata sollecitata dall’Aipb guidata da Paolo Langè,  sarebbe complementare a quelle sulla liquidità prese con il decreto Garanzie.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!