Consulenza, i vantaggi del doppio passaporto per gestire la ricchezza

Massimiliano Campeis* *Partner studio legale Campeis

 

Per doppio passaporto si intende la possibilità di ottenere una seconda cittadinanza, in un paese diverso dal proprio di origine, la quale si aggiunge al proprio originario status civitatis.

È opportuno precisare che la cittadinanza (rapporto tra un individuo e lo Stato, al quale l’ordinamento giuridico ricollega la titolarità di diritti civili e politici) è un concetto distinto rispetto a quello di residenza fiscale di un soggetto (relativa allo Stato che ha capacità impositiva sullo stesso).

A determinate condizioni, una seconda cittadinanza può essere ottenuta anche dal cittadino italiano: la legge 91/1992 (“Nuove norme sulla Cittadinanza”) prevede, tra l’altro (art. 11), che “il cittadino che possiede, acquista o riacquista una cittadinanza straniera conserva quella italiana, ma può ad essa rinunciare qualora risieda o stabilisca la residenza all’estero” (purché ciò non sia vietato dalle leggi di altri Stati o da norme internazionali concordate).

 

Come ottenerla

Quanto alle modalità per ottenere la cittadinanza, si annoverano lo ius soli (nascita nel territorio dello Stato), lo ius sanguinis (nascita/adozione da un genitore cittadino, come avviene nella generalità dei Paesi Ue, ovvero da entrambi: ad esempio nella Repubblica di S. Marino), il matrimonio e la naturalizzazione (una concessione da parte della Pubblica Autorità, normalmente condizionata alla ricorrenza di determinati presupposti e requisiti).

Vi sono altresì degli Stati che consentono l’acquisto della cittadinanza previa effettuazione di investimenti nel Paese, superiori ad un determinato importo (ad esempio Malta, che richiede di finanziare il National Development and Social Fund, oppure di acquistare titoli di stato maltesi ed asset immobiliari, o lo Stato caraibico di Saint Kitts and Nevis, il quale pretende una donazione al Fondo di Diversificazione della Industria dello Zucchero o al Fondo per la Crescita Sostenibile, ovvero l’effettuazione di investimenti immobiliari sull’isola, nell’ambito di progetti approvati dal Governo).

 

Facilitazioni per la pianificazione

Ma quali sono, in concreto, i vantaggi offerti dal doppio passaporto?

Oltre a garantire i diritti civili e politici previsti dal Paese, una seconda cittadinanza può presentare rilevanti vantaggi anche sotto il profilo della pianificazione e gestione del proprio patrimonio.

Va infatti ricordato che, in forza del Regolamento UE n. 650/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 4 luglio 2012, è concesso al cittadino dell’Unione Europea (con l’eccezione di Irlanda e Danimarca) di scegliere la legge regolatrice della propria futura successione tra quella dello Stato di residenza abituale e quella della propria nazionalità (in caso di doppia o plurima cittadinanza, potrà essere scelta indifferentemente la legge di uno di tali Paesi).

Il cittadino italiano con doppio passaporto potrà quindi regolare l’assetto futuro del proprio patrimonio seguendo la legge italiana o quella della sua seconda cittadinanza: la scelta inciderà su diversi temi di assoluta rilevanza (si pensi solo all’entità delle quote riservate ai legittimari, diverse da Paese a Paese, oppure ai patti successori, vietati in Italia ma perfettamente leciti altrove).

 

In cerca dello sconto

Ecco così che – ad esempio – il cittadino italiano con seconda cittadinanza in Germania, scegliendo la legge tedesca, potrà validamente stipulare un accordo con i futuri eredi avente ad oggetto il proprio patrimonio (accordo che, in base alla legge italiana, sarebbe invece radicalmente nullo); oppure, qualora invece egli disponga di un passaporto lussemburghese, non sarà vincolato al rispetto della quota di riserva a favore del coniuge (ma solo dei discendenti).

 

Rapporti di famiglia

Non solo: in base alla normativa europea (Regolamenti UE nn. 1103/2016 e 1104/2016), anche per i regimi patrimoniali di coppia vige il criterio della scelta. Coniugi (o futuri coniugi) e partner di un’unione registrata possono individuare in ogni momento la legge regolatrice dei loro rapporti patrimoniali, scegliendola tra quella di residenza abituale o di cittadinanza di entrambi, o anche di uno solo di essi (e, per quanto riguarda le unioni registrate, in alternativa, anche la legge dello Stato ai sensi della cui legge l’unione registrata è stata costituita).

La scelta esplicherà effetti sulla totalità dei beni rientranti nel regime patrimoniale (o soggetti agli effetti dell’unione registrata), indipendentemente dal luogo in cui essi si trovino.

Ad esempio, il cittadino italiano con passaporto finlandese potrà avvalersi della facoltà di stipulare accordi preliminari che fissano anticipatamente la divisione del patrimonio coniugale di uso quotidiano, dei risparmi comuni o dell’abitazione in caso di divorzio (prevedendo, ad esempio, che tutti i beni acquistati da ciascun coniuge rimangano personali o che taluni di essi vengano esclusi dalla divisione del patrimonio coniugale).

In conclusione, il “doppio passaporto”, nel consentire di utilizzare norme diverse da quelle italiane, può offrire rilevanti opportunità nella pianificazione e gestione del proprio patrimonio, utilizzando istituti non previsti (se non anche vietati) in Italia e gestendo le attribuzioni con maggiore flessibilità.

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