Come navigare in acque agitate

“Quando sul mercato prende il sopravvento il panico non si fanno più distinzioni tra titoli e settori, e nemmeno si riesce a distinguere la portata di quello che sta succedendo intorno. Dopo i ribassi delle ultime settimane noi siamo compratori”. Guido Maria Brera, chief investment officer fund management di Kairos, invita a mantenere la lucidità dinanzi ai marosi che stanno caratterizzando i mercati finanziari, nella consapevolezza che le violente correzioni sono sempre l’occasione per far emergere opportunità d’investimento. A patto di scegliere con cognizione di causa e di puntare alla rivalutazione degli asset in portafoglio con una prospettiva di medio-lungo periodo.

 

Il 2020 si era aperto con una serie di incognite geopolitiche, ma anche con la convinzione diffusa che i fondamentali dell’economia mondiale erano solidi. L’esplosione dei contagi di coronavirus ha spiazzato tutti e causato una pioggia di vendite come mai si era vista nella storia. Di fronte all’incertezza su tempi e impatto economico della pandemia cosa dovrebbero, a suo avviso, fare gli investitori?

So che è più facile a dirsi che a farsi, ma mai come ora bisogna mantenere la lucidità. Le vendite hanno investito tutti, senza differenze di settori e di qualità degli asset. Un atteggiamento irrazionale, per quanto comprensibile dato il momento, che ha creato nuove opportunità d’acquisto.

 

Non crede dunque alla possibilità che l’economia mondiale finisca in recessione?

Oggi nessuno può stimare con sufficiente approssimazione l’impatto della pandemia sulla crescita mondiale. Però, anche a fronte di un ciclo economico in contrazione, continueremo a usare gli strumenti di comunicazione, la corrente elettrica, l’automobile, le fabbriche ci saranno ancora e anche le banche e le assicurazioni. Questo per dire che non spariranno i consumi e gli investimenti. Certo oggi sta emergendo la fragilità del sistema economico, ma non siamo alla fine del mondo: ci saranno dei vinti, ma anche dei vincitori destinati a dominare la scena negli anni a venire.

 

Su quali settori puntate in particolare?

Ci aspettiamo che tutta la liquidità messa in circolo dalle banche centrali e quella che le stesse si apprestano a iniettare nelle settimane a venire produrrà un’inflazione da asset. Uno scenario che dovrebbe favorire soprattutto l’equity.

Siamo compratori nei settori telecom, healtcare, utility e automotive. All’orizzonte non c’è un rischio sistemico come quello delle banche nel 2008-09, ma una frenata del ciclo economico prima di ripartire.

 

Nel suo libro intitolato “I Diavoli” ha indicato gli eccessi ai quali era arrivato il mondo della finanza. Dopo quanto visto nelle ultime settimane cambierà qualcosa?

Nel libro sottolineo soprattutto che la politica non ha fatto quello che avrebbe dovuto, lasciando che la finanza si sviluppasse al di là di una ragionevole cornice di regole. Ora la prima ha la possibilità di riprendere la scena. Le scelte di politica monetaria e fiscale sono fondamentali per limitare l’impatto della pandemia sull’economia e la vita di milioni di persone. Purtroppo fin qui l’Europa si è mostrata fragile e divisa quando si trattava di assumere decisioni forti; è il momento di cambiare rotta. Spero che questa volta la politica non venga meno alla sua funzione. Perderemo un trimestre di

crescita, ma poi gli utili torneranno a salire e con essi le valutazioni.

Si tratta di riparare una macchina con la batteria scarica perché possa ripartire in maniera sana, senza più intoppi per un po’ di tempo.

 

Parliamo un po’ di Kairos, che negli ultimi mesi ha annunciato una serie di novità tra rinnovo di alcune posizioni manageriali e nuovi prodotti, pur confermando il suo tradizionale modello di business che tiene insieme 

private banking e asset management. Qual è la direzione che sta prendendo la società giunta a 20 anni dalla fondazione?

Sta nascendo la Kairos 2.0 che tiene il passo dell’innovazione. La nostra sala operativa è un laboratorio di prodotti, all’interno del quale i vari team di gestione collaborano trasversalmente allo sviluppo delle idee di investimento.

Il mercato è cambiato, la disruption tecnologica è arrivata anche al mondo della finanza. Per questo sempre più ci focalizziamo sui nuovi temi dell’innovazione e dell’investimento sostenibile. Affrontiamo i cambiamenti con una squadra esperta e compatto, aperta all’arrivo di nuove professionalità.

 

Quando, a suo avviso, assisteremo a un po’ più di tranquillità sui mercati?

Per quanto detto in precedenza, mi aspetto un calo delle tensioni già nella tarda primavera. All’orizzonte ci sono le elezioni americane e tante sfide a livello internazionale. Sarebbe folle non intervenire per calmierare le tensioni.

 

Parliamo un po’ di lei. Al di là della lunga esperienza nel mondo della finanza, scrive libri, è stato tra i promotori della casa editrice “La Nave di Teseo” ed è appassionato di viaggi. C’è un aspetto particolare tra gli interessi extra lavoro che ha apportato benefici particolari sull’attività quotidiana?

“Guardare le cose da lontano aiuta. Lo scrittore, giornalista e poeta Jean-Claude Izzo diceva che “di fronte al mare la felicità è un’idea semplice”. Mi piace il mare perché è anarchico e imprevedibile, caratteristiche che spesso si ritrovano nel mondo finanziario. Mi sento a mio agio quando sono nel mare; soffro nel vedere gli acquari, dove l’acqua e gli animali non sono liberi di muoversi”.

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