Banca Generali partner degli imprenditori

Vito Andreola

 

Il private banking si prepara alle sfide per la ripartenza dopo il lockdown per il coronavirus che rischia di lasciare un’eredità pesante sul fronte economico, specie per le piccole e medie imprese. Le stime parlano chiaro: una recessione nell’ordine del 9,5% di contrazione del Pil secondo la Commissione Ue e per alcune banche d’affari anche di oltre l’11%. Consumi in picchiata e settori come turismo e trasporti che hanno avuto tracolli pressoché totali come testimoniano i dati sulle auto ad aprile con un -97% di vendite.

 

Evoluzione in atto

In questo contesto non solo i crediti dalle banche commerciali, ma anche alcune realtà private stanno muovendo passi avanti a sostegno degli imprenditori. E’ il caso di Banca Generali, che nel mondo delle reti è tra le realtà col legame più saldo con la sfera imprenditoriale, forte di un modello di servizi di wealth management verticale dalla famiglia all’impresa che ha saputo ritagliarsi un fetta importante di mercato. “Il 70% dei nostri clienti è caratterizzato da famiglie private e tra questi abbiamo oltre 8 mila imprenditori che accompagniamo con i nostri private banker non solo nella protezione del patrimonio finanziario, ma, grazie anche a servizi esclusivi con prestigiosi partner, anche nelle sfide successorie, nell’efficientamento del patrimonio di impresa, di quello immobiliare, fino all’advisory per potenziali interventi straordinari sul capital” spiega Andrea Ragaini (nella foto), vice direttore generale di Banca Generali.

 

Al passo con i tempi

La banca guidata da Gian Maria Mossa si colloca al terzo posto in Italia nel mondo del private (dati Magastat 2019) dietro l’emanazione delle due grandi banche commerciali italiane (intesa e Unicredit) e nelle settimane dell’emergenza ha presentato nuove iniziative nel credito e per i finanziamenti delle pmi che hanno destato l’attenzione dei clienti. “In questo momento di grande difficoltà per il nostro Paese ed in particolare per gli imprenditori e le imprese, la nostra banca ha voluto essere parte attiva della sopravvivenza e della ripartenza del sistema produttivo italiano da un lato ampliando la gamma dei finanziamenti ed estendendo l’operatività ai finanziamenti a persone giuridiche, e dall’altro introducendo innovazione finanziaria in grado di accompagnare il risparmio privato verso l’economia reale” spiega Ragaini.

 

Sostegno di liquidità

La società da tempo ha all’attivo attività sui crediti Lombard che ora possono godere della flessibilità della sospensione delle rate avendo aderito alla moratoria delle scadenze fino a fine anno. Per rispondere all’emergenza è stata poi creata una task force nella direzione crediti formata da risorse interne ed esterne alla banca al fine di erogare finanziamenti alle imprese con garanzia del Fondo Centrale di Garanzia (Mcc) al 90%, con l’obiettivo di supportare i clienti imprenditori. E’ stata poi predisposta un’estensione automatica degli affidamenti di 25 mila euro ai clienti titolari di conti private e affluent, sostituendo di fatto le linee garantite al 100% dal Mcc e rendendo così il processo di erogazione particolarmente snello ed efficace.

 

Cartolarizzazione per le Pmi

Un secondo elemento d’innovazione ha riguardato poi direttamente i crediti alle imprese. Sfruttando le competenze sviluppate nelle cartolarizzazioni di prestiti e fatture (la società è ai primi posti in Italia per le soluzioni di investimenti legate ai crediti sanitari, ai crediti all’esportazione e ai finanziamenti alle Pmi), l’istituto del Leone ha lanciato per prima in Italia una cartolarizzazione dedicata al finanziamento alle PMI ed alle Microimprese tramite la piattaforma di digital lending Credimi.

“Abbiamo dato vita al progetto #Italianonsiferma che punta a fare arrivare in tempi molto brevi 100 milioni di euro alle pmi Italiane che si trovano preclusi dai canali tradizionali bancari, e allo stesso modo grazie alle garanzie pubbliche e all’impegno della nostra capogruppo riusciamo a proporre ai nostri banker e ai clienti professionali una soluzione decorrelata molto interessante anche per i ritorni” aggiunge il manager”, sottolinea Ragaini. “Grazie alla presenza congiunta di una nota junior pari al 10% della cartolarizzazione ed alla garanzia al 90% del Fondo Centrale di Garanzia, la cartolarizzazione rappresenta infatti uno strumento di investimento molto interessante in queste condizioni di mercato, in grado di dare robustezza al capitale investito dai clienti e flussi cedolari significativi (Euribor + 3%), che sono assicurati anche nel caso di percentuali di default estreme”.

 

Bussola per il mercato

“Questa cartolarizzazione ha rappresentato una pietra miliare nell’ecosistema italiano  e siamo convinti, grazie alla consulenza dei nostri professionisti, sia riuscita ad avvicinare in modo strutturale il risparmio privato all’economia reale e a creare un importantissimo canale alternativo di finanziamento al sistema bancario tradizionale, dando prospettive concrete di sopravvivenza a tante imprese del nostro Paese””, commenta Ragaini. Che conclude: Siamo fiduciosi che il sistema sperimentato dalla nostra banca possa fare da apripista per una nuova asset class utile per i clienti e vitale per le imprese”. Banca Generali vuole giocare un ruolo di primo piano anche in questa partita, aumentando così la vicinanza e le soluzioni al servizio degli imprenditori”.

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