Frenata in arrivo per la ricchezza finanziaria

Il 2019 è stato un altro in crescita per la ricchezza finanziaria internazionale, ma con la recessione dovuta al Covid-19 lo scenario è destinato a peggiorare. E’ quanto emerge dalla ventesima edizione del report BCG “Global Wealth 2020: The Future of Wealth Management—A CEO Agenda”.

Negli ultimi venti anni la ricchezza finanziaria globale è triplicata di valore, passando da 80 mila miliardi di dollari nel 1999 a 226 mila miliardi di dollari a fine del 2019. Tra il 2018 e il 2019 si è registrata una crescita del 9,6% nei patrimoni personali, la più forte nell’ultimo decennio, in cui la ricchezza è cresciuta del 6,2% rispetto al 4,5% del primo decennio del nuovo secolo.

Per il futuro, infatti, sono tre gli scenari presi in analisi da BCG: “un rapido ritorno ai livelli pre-crisi”, “una lenta ripresa” e “una perdita strutturale dell’economia”, insieme alle possibili conseguenze sul Pil, la performance dei mercati capitali e l’inflazione. In base a queste tre diverse ipotesi, l’indagine stima per il 2024 una crescita dei livelli di ricchezza che varia dall’1,4% nel peggiore dei casi (raggiungendo 243 mila miliardi di dollari) al 4,5% (282 mila miliardi) nello scenario migliore. In ogni caso, le aziende del settore dovranno affrontare un periodo di profonda trasformazione e i wealth manager gestire una pressione crescente, rivedendo il modello operativo per generare una redditività adeguata.

A prescindere dallo scenario di riferimento, l’attuale congiuntura economica richiede ai wealth manager una forte accelerazione sulle strategie da adottare per sostenere la redditività e definire aree in cui creare un vantaggio competitivo per il futuro. Nel breve periodo, è necessario attivare leve di crescita su ricavi (come la gestione dinamica del pricing), ottimizzazione della struttura del front-office, razionalizzazione dei processi di gestione del rischio e miglioramento dell’efficienza strutturale. Nel lungo termine, serve costruire un vantaggio competitivo attraverso proposte personalizzate facendo leva su big data e analytics, potenziamento delle offerte di prodotto (ad esempio su ESG e Alternativi) ed eventuali opportunità di aumento di scala tramite m&a.

L’Italia si conferma la nona nazione al mondo per ricchezza finanziaria, con 5,3 mila miliardi di dollari, in cui il risparmio continua a essere un asset strategico, ancor di più nel contesto attuale. Anche per il nostro Paese le ipotesi di crescita annuale per la ricchezza nei prossimi anni variano in funzione dello scenario ipotizzato, in un range pari a 1-3%. L’analisi BCG stima 400 mila italiani milionari, cioè persone che detengono un patrimonio di almeno un milione di dollari in ricchezza finanziaria, l’1% della popolazione adulta. Se si guarda poi al segmento degli Ultra High Net Worth, gli individui che detengono un patrimonio superiore ai 100 milioni di dollari di ricchezza finanziaria, in Italia se ne contano 1.700.

Stando ai dati, ben il 41,1% del patrimonio finanziario nel 2019 è detenuto dai milionari, ma una larga parte della ricchezza appartiene ai cosiddetti clienti affluent e lower private, gli individui con una ricchezza che arriva al milione, destinato a crescere con tassi di oltre il 2% ogni anno.

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