Pir alternativi, dubbi sulla sostenibilità

 

Alla fine tutto dipenderà dall’andamento dei mercati finanziari. E’ questa la sensazione diffusa tra gli addetti ai lavori sulle prospettive dei Pir alternativi, che prevedono la detassazione degli eventuali guadagni al pari dei Pir tradizionali, ma con un massimale che passa da 30mila a 300mila euro annui.

Nel dossier del servizio del Bilancio di Palazzo Madama sul decreto Agosto si legge che la portata del previsto incremento della soglia di investimenti detassabili andrà chiarita sotto diversi profili. Innanzittutto perché è stata indicata una platea di possibili sottoscrittori pari al 50% di quella dei Pir tradizionali, ma senza spiegare su che cosa si basa questa elaborazione.

Inoltre non si tiene conto del possibile effetto sostituzione tra Pir-Pmi (così vengono chiamati nel dossier i Pir Alternativi) e Pir tradizionali, che potrebbero amplificare l’impatto in termini di minor gettito dovuto alle agevolazioni fiscali.

D’altro canto, però, non è stato considerato che i Pir alternativi sono adatti alla clientela del private banking, che mediamente potrebbero investire sensibilmente di più rispetto alla platea dei Pir tradizionali.

Come detto all’inizio, fare previsioni oggi sulla quantità di sottoscrizioni, e di conseguenza sul possibile calo di gettito per lo Stato, è prematuro. Alla fine a orientare gli investimenti sarà – come sempre – soprattutto l’andamento dei mercati finanziari.

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