Vecchi: “Così Cordusio Sim vuole crescere ancora”

Rafforzare il team di banker, puntare con decisione sugli investimenti Esg e garantire al personale un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Sono le priorità di Cordusio Sim nelle parole dell’ad Stefano Vecchi (nella foto), che è anche head of wealth Management Italy di UniCredit.

 

La crisi che stiamo vivendo vi ha riportato a rivedere i target di sviluppo? Quali sono gli obiettivi?

No, nessun cambiamenti. È confermato il focus sui clienti e le loro esigenze. Lo faremo lavorando in modo integrato con tutto il gruppo UniCredit. Le forti sinergie che abbiamo con gli altri business ci permettono di rispondere alle richieste finanziarie e bancarie dei clienti del wealth management: banking ordinario, patrimonio familiare, impresa e holding di famiglia. Il tutto viene offerto ai clienti tramite un red carpet, attraverso il quale i clienti possono quindi accedere ai servizi sia di corporate sia di investment banking del Gruppo, ottenendo quindi una gestione realmente integrata fra patrimonio familiare e imprenditoriale.

Ritengo sia fondamentale investire sulle persone, in quanto punto di accesso e personalizzazione del servizio: un ruolo molto più rotondo rispetto a quello del passato. Puntiamo dunque a potenziare sempre più la capacità dei nostri banker di affrontare velocemente e concretamente ogni richiesta del cliente, attraverso percorsi formativi specialistici tenuti da professionisti del settore e da esperti in materia di corporate finance. Già dall’inizio dell’anno abbiamo avuto molti incontri in aula e, durante l’emergenza, abbiamo proseguito in maniera digitale.

 

Quali le novità in vista sul fronte degli organici?

Tra i nostri obiettivi c’è anche l’inserimento di nuovi profili che vorremmo facessero parte del wealth management Italy: persone che conoscano bene il mondo Cib, e che siano abituate ad interfacciarsi con clienti imprenditori al fine di attivare prontamente tutte le aree specialistiche del nostro Gruppo.

Ci rivolgeremo, inoltre, anche a profili under 35 che abbiano già fatto esperienze ad esempio in società di m&a, per i quali abbiamo già preparato un percorso professionale e di crescita molto interessante.

 

 

Quali sono i numeri di Cordusio Sim?

La società gestisce attualmente 25 miliardi di euro e, con 21 sedi nel Paese, conta su una rete di oltre 100 banker. I nostri clienti sono per la maggior parte imprenditori. Si tratta di una clientela molto particolare che investe la maggior parte delle proprie energie e risorse nell’azienda che ha costruito. Il nostro compito è tutelare gli interessi della famiglia e delle generazioni future, compensando il rischio imprenditoriale.  Inoltre, mai come adesso, avere chiaro come e dove investire il proprio patrimonio per preservare le condizioni dell’azienda è fortemente necessario. In questo senso, il nostro ruolo è quindi fondamentale.

Negli ultimi anni, inoltre, abbiamo visto crescere una componente femminile molto forte fra i leader familiari. Il 28% dei nostri clienti è costituito da donne, una quota che cresce di anno in anno. Per dedicarci a questo tipo di clientela in modo accurato, abbiamo studiato un approccio ‘women in wealth’ che prevede lo sviluppo di una cultura di genere sia internamente che esternamente a Cordusio, la costruzione di soluzioni d’investimento con focus sulla diversità e l’inclusione e l’identificazione di leve in grado di interferire nella pianificazione finanziaria.

 

Può indicarci le priorità sul fronte degli investimenti?

I nostri target di crescita si basano su un modello sostenibile, sia in termini di investimenti Esg, sia in termini di correttezza e trasparenza. Non basta solamente gestire i patrimoni, ma bisogna farlo in modo responsabile e con una grande attenzione anche all’aspetto filantropico che clienti come i nostri possono aver intenzione di affrontare. Infine, posso certamente dire che l’emergenza sanitaria che ci siamo trovati a vivere ha velocizzato i nostri processi digitali anche in materia di consulenza e questo rappresenta sicuramente un aspetto positivo che continueremo a sviluppare con importanti investimenti.

 

Passiamo agli aspetti personali: quali sono le sue passioni e come eventualmente influiscono sul suo lavoro?

Credo molto nel fatto che una intensa vita lavorativa vada bilanciata con una altrettanto intesa vita privata, magari meno frenetica, ma ricca di passioni. Al primo posto metto la mia famiglia, con cui quest’anno ho avuto modo di condividere molto tempo, nelle settimane di lockdown.

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