Così Banca Euromobiliare punta a crescere nel pb

Le strategie per lo sviluppo commerciale della società e le passioni personali come libri e viaggi. Paolo Zavatti, vice direttore generale di Banca Euromobiliare, si racconta a PRIVATE.

 

Fresco di nomina, su cosa si concentrerà il suo mandato?

Punteremo molto sulla digitalizzazione per rendere ancora più efficienti i processi di consulenza a supporto dell’attività dei banker. Il nostro obiettivo infatti è realizzare una piattaforma di advice che consenta ai consulenti finanziari e ai private banker di offrire un servizio di consulenza patrimoniale completo e di alta qualità, grazie anche alle competenze presenti nell’area Wealth del gruppo Credem (Euromobiliare Advisory Sim, Euromobiliare Asset Management Sgr, Euromobiliare Fiduciaria)

 

Lei ha assunto questa importante nomina in una fase tanto incerta e delicata ma anche piuttosto positiva per il comparto bancario. Quali sono i punti di forza che lei vede in questo contesto?

Negli ultimi mesi abbiamo registrato una forte accelerazione del processo di cambiamento verso una cultura aziendale orientata alla flessibilità e all’apertura a nuovi modelli di comunicazione. Le settimane appena trascorse, caratterizzate da un distanziamento sociale forzato, ci hanno insegnato che anche nel segmento di clientela più evoluto e più maturo (non solo da un punto di vista finanziario) esistono i presupposti e le condizioni per rivedere alcuni paradigmi collegati alle modalità di interazione, in grado di garantire più efficienza e allo stesso tempo valorizzazione e centralità del consulente, sia per la gestione dell’emotività sia per l’affiancamento professionale nelle scelte strategiche per la conservazione del patrimonio. Il cambiamento in atto nel mercato del private banking, in parte accelerato dalla recente pandemia, porterà a una maggiore efficienza operativa diffusa tra i player: i tratti qualificanti realmente distintivi sul mercato saranno le persone, la qualità della loro preparazione, la passione e il senso di responsabilità verso il cliente.

 

Lei viene dai mondi del retail e corporate banking. Ha ricoperto il ruolo di vice direttore generale di Credemfactor e, da ultimo, direttore generale di Credemtel, attiva nell’offerta di servizi digitali a aziende, banche e pubblica amministrazione. Su quali novità sta lavorando sia in termini di prodotti sia in termini di strategia commerciale?

Il nostro modello di offerta, da sempre alla ricerca di soluzioni di elevata qualità per la tutela e la valorizzazione del tempo del patrimonio dei clienti, negli ultimi tempi si è arricchito di servizi dedicati a incrementare sempre di più la loro autonomia nell’execution e nell’attivazione dei servizi, anche a distanza con firma digitale e web collaboration. Molte le aree di intervento oggetto delle nostre recenti implementazioni, dalle funzioni dispositive del servizio di internet banking all’evoluzione della nostra app, all’utilizzo di token sempre più affidabili, alla firma digitale dei servizi di investimenti, alle digital web con asset manager e esperti, fino al nuovo processo di onboarding digitale per facilitare e agevolare i consulenti nel censimento e acquisizione di nuova clientela.

 

A che punto siete con la digitalizzazione sui servizi di consulenza patrimoniale e sui processi interni della banca?

Nei giorni scorsi abbiamo definito una road map per la presentazione e il rilascio di importanti strumenti per le nostre reti che ci accompagnerà per tutto il 2020. Il programma con tutte le novità progettuali partirà a settembre, con i primi gruppi pilota già in fase test avanzato per il fine tuning. Non posso anticipare nulla ma sono convinto che le nostre persone apprezzeranno molto gli investimenti e le energie che abbiamo dedicato allo sviluppo della nostra organizzazione.

 

Sul fronte dei consulenti finanziari ci sono delle novità in termini di reclutamento? O in termini di formazione e strumenti al loro servizio?

Il piano di crescita costruito per il 2020 è molto ambizioso. La nostra strategia di sviluppo non è cambiata: puntiamo alla crescita della nostra rete di consulenti finanziari e private banker con l’inserimento di 30 nuovi professionisti nei prossimi 12 mesi. Per il 2020 puntiamo a consolidare i piani di crescita attraverso la selezione di professionisti che abbiano maturato esperienze nella gestione della clientela private, con una leadership sul territorio, così come nel wealth management e nell’advisory. È necessaria un’ottima conoscenza dei mercati finanziari e, soprattutto, la capacità di ampliare il perimetro della consulenza integrata, programmando i futuri obiettivi del cliente sia in ambito mobiliare sia in riferimento al patrimonio complessivo. A questa competenza tecnica è indispensabile affiancare le capacità relazionali, di ascolto e di pianificazione finanziaria.

 

Quali sono le sue passioni e come la sua indole si concilia con il ruolo che ricopre?

Sono particolarmente attratto da letture e viaggi in grado di stimolare il mio desiderio di ampliare la visione e il pensiero laterale. L’agenda e gli impegni di lavoro non offrono grandissimi spazi per coltivare le mie passioni ma riesco – quasi sempre – a trovare soluzioni “creative” per raggiungere il giusto equilibrio tra vita personale e vita professionale.

 

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!