Proteggersi con scelte sostenibili

Proteggersi da rischi vecchi e nuovi, senza rinunciare all’obiettivo del rendimento. È l’obiettivo che accomuna gli investitori facoltosi, soprattutto in una fase come questa caratterizzata da numerose incognite sul fronte macro. Ne parliamo con Fabio Carniol, general manager di Helvetia Italia e di Helvetia Vita (gruppo Helvetia).

 

La pandemia di Coronavirus ha stravolto le vite di tutti noi negli ultimi mesi, diffondendo un senso di precarietà e portando in primo piano l’importanza di proteggersi dai rischi. Quali sono state le principali conseguenze sulla clientela del private banking?

La pandemia ha portato i clienti a essere più cauti e più preoccupati per il futuro. Secondo Prometeia, la propensione al risparmio è aumentata (14% contro il 7% del 2018), si è ridotta la propensione al rischio (oltre il 50% dei clienti non vuole prendersi rischi a fronte di possibile rendimento) e sono aumentate le risorse “parcheggiate” sui depositi bancari (+32,8 miliardi nel primo semestre 2020), soprattutto con finalità precauzionali.

 

Dunque si gioca sulla difensiva?

I rischi maggiormente percepiti sono le spese impreviste relative alla casa (44%) e alla salute (41%), anche per la clientela con maggiore ricchezza finanziaria. Sul fronte degli investimenti, posto che nell’ultimo triennio i maggiori rendimenti sono venuti dai mercati azionari globali, i clienti non vogliono perdere le opportunità legate alla ripresa dell’economia ma sono riottosi ad esporsi ad eccessivi rischi. Sono poi sempre più sensibili alla destinazione finale dei propri risparmi. Di qui il crescente interesse per i temi di sostenibilità e di sostegno all’economia reale. Il cliente si è abituato a utilizzare servizi a distanza, ma continua a preferire la consulenza in presenza per le operazioni più complesse, come la sottoscrizione di una polizza assicurativa.

 

Quali sono i prodotti assicurativi più gettonati oggi?

Il prodotto vita che risponde meglio alle esigenze del cliente è quello multiramo, che abbina nello stesso contratto una componente tradizionale, legata alla gestione separata con volatilità dei rendimenti molto bassa e con una garanzia di restituzione del capitale, e una componente unit-linked, collegata ad uno o più fondi interni o esterni al bilancio della compagnia con diversi profili di rischio, tali da consentire al cliente di beneficiare degli andamenti favorevoli dei mercati finanziari. Vi è inoltre una forte domanda di soluzioni che consentano di investire in modo graduale, convertendo la liquidità in modo programmato per ridurre il rischio. In quest’ottica ci si aspetta un buon successo anche dei PIR assicurativi multiramo, che investono il 30% in una gestione separata. Sul fronte della protezione, i prodotti di assicurazione sulla salute riscuotono crescente interesse, soprattutto se arricchiti da servizi digitali accessibili anche a distanza.

 

Detto della domanda, come evolve la vostra nel business vita?

Helvetia Vita, compagnia di diritto italiano del gruppo assicurativo Helvetia, ormai da diversi anni sta puntando con convinzione sui prodotti multiramo. Abbiamo lanciato da poco Slow Motion, un prodotto multiramo che prevede l’investimento del premio per il 70% in gestione separata assicurativa con garanzia di restituzione del capitale e per il 30% in un fondo unit-linked. Entro tre anni la posizione del cliente viene gradualmente ed automaticamente disinvestita dalla gestione separata (GS) ed investita nel fondo scelto dal cliente (UL), raggiungendo la composizione target (40% GS / 60% UL). In questo modo il cliente aumenta progressivamente la propria esposizione sui mercati finanziari cogliendo le opportunità legate alla ripresa. A brevissimo sarà disponibile la nuova versione di MultiSelection, il prodotto multiramo destinato prevalentemente al segmento private banking, che consentirà di investire fino a un massimo del 50% del premio in una gestione separata assicurativa con garanzia di restituzione del capitale e la parte rimanente in una delle tre linee multimanager composte da fondi di investimento esterni, scelti fra oltre cento Oicr gestiti dai migliori asset manager nazionali ed internazionali. Le banche partner avranno a disposizione anche linee in versione Esg, cioè rispettose dei principi di sostenibilità, nonché la possibilità di comporre liberamente il portafoglio in funzione delle esigenze del singolo cliente. Da pochi giorni abbiamo infine reso disponibile il prodotto MultiPIR, cioè il PIR multiramo in cui il fondo unit-linked è gestito da Arca Sgr su delega di Helvetia.

 

E nel business protezione?

Sul fronte della protezione, Helvetia Italia, in cui dal 1° settembre è confluita Chiara Assicurazioni, ha lanciato a giugno Protezione Salute, un nuovo prodotto modulare, flessibile e digitale che consente al cliente di scegliere fra diversi piani sanitari con differenti livelli di copertura e di massimali assicurati, comprensivi del modulo di prevenzione (check-up), delle spese dentarie, di servizi di assistenza domiciliare d’urgenza (ad esempio l’ambulanza), sanitari (come visite e fisioterapia) e non sanitari (domestica, spesa a domicilio e così via) e di un’avanzata piattaforma di medicina a distanza. Grazie ad una semplice app il cliente può accedere in tutto il mondo a servizi digitali come il teleconsulto (compreso un virologo), la prenotazione di visite, la prescrizione di farmaci, la cartella clinica multilingue e la richiesta di rimborsi. Il prodotto ha già avuto un enorme successo fra i clienti più esigente delle nostre banche partner, anche perché consente di coprire tutto il nucleo familiare usufruendo di sconti.  Questo prodotto si inserisce nella strategia di rafforzamento dell’offerta di protezione della persona, in cui rientra anche la nuova soluzione long term care Helvetia Futuro Indipendente, che assicura contro il rischio di perdita dell’autosufficienza per tutta la vita e mette a disposizione dell’assicurato e della sua famiglia un care manager, in grado di farsi carico di tutti gli adempimenti legali ed organizzativi (es. ausili per la mobilità e la vita quotidiana, scelta di assistenti domiciliari o di strutture esterne convenzionate ecc.). Per gli imprenditori infine abbiamo ulteriormente arricchito l’offerta di polizze caso morte, anche nella configurazione “key-man”, particolarmente adatta alle figure professionali la cui scomparsa metterebbe in difficoltà l’azienda.

 

Per completare il quadro, come evolve l’offerta nel business danni?

Da agosto è inoltre disponibile per il canale bancario il nuovo prodotto “In casa protetti +”, multirischio abitazione modulare e completo, comprensivo anche di una copertura contro i rischi catastrofali (terremoto e alluvione) e di servizi di assistenza a domicilio molto ampi, accessibili anche attraverso una homebox autoinstallante, a cui vengono collegati dei sensori per la prevenzione dei rischi di incendio e allagamento. Stiamo inoltre studiando una nuova offerta con il “cyber-risk”, cioè contro il rischio di subire danni a seguito di azioni dolose relative a sistemi informatici. Si tratta di un tema molto sentito anche dai clienti privati, che possono subire attacchi da parte di organizzazioni criminali (es. furto d’identità digitale).

 

Quali sono le vostre strategie sul fronte della distribuzione?

Helvetia, forte della propria solidità (solvency ratio superiore al 240%; rating A confermato da S&P) e della sua reputazione, è presente in Italia dal 1948 e ha costruito una rete distributiva che comprende circa venti banche e seicento agenti. Il segmento private è un target naturale per i nostri prodotti, che comprendono anche le coperture per le piccole e medie aziende e per grandi patrimoni privati (opere d’arte, immobili di pregio e veicoli d’epoca), anche perché siamo conosciuti sul mercato per la qualità e la velocità del nostro servizi di liquidazione dei sinistri. Negli ultimi anni abbiamo inoltre puntato anche sul canale digitale, a cui ci proponiamo con prodotti semplici e sviluppati ad hoc. In particolare, grazie alla recente parternship con illimity, offriamo già le nostre soluzioni assicurative a clienti interamente digitali e stiamo per renderle disponibili anche tramite i canali di internet banking delle banche tradizionali nostre partner.

 

 

Concludiamo con un paio di quesiti personali: quali sono il suo stile manageriale e i suoi hobby?

Credo molto in uno stile partecipativo. Avendo fatto molto sport da giovane, mi sento l’allenatore di una squadra che va costantemente motivata e guidata verso gli obiettivi comuni. D’altronde, la graduale affermazione dello smart working non lascia più spazio per manager incapaci di delegare, di condividere obiettivi e di valutare le performance.  Nel tempo libero amo ancora fare sport (tennis, sci e jogging).

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