I 50 anni della Fondazione Cologni

“Stiamo lavorando a un libro, pubblicato come sempre da Marsilio Editori, che racconti in modo originale i 25 anni della nostra storia. Il volume sarà dedicato soprattutto al nostro simbolo: la Saliera di Benvenuto Cellini, e ne racconterà in modo letterario e coinvolgente la storia”. Franco Cologni annuncia così il nuovo progetto al quale sta lavorando la fondazione che porta il suo nome. “Come apparati prevediamo dei re-cap sui progetti, le attività e gli obiettivi sviluppati e raggiunti dalla Fondazione in 25 anni. L’apparato iconografico di Laila Pozzo è stato realizzato presso l’Atelier della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli di Milano”.

 

Riconoscimenti agli artisti

Tra le altre iniziative messe in campo negli ultimi mesi, Cologni cita Mam-Maestro d’Arte e Mestiere riconoscimento dedicato ai maestri d’arte italiani eccellenti, attivi in 23 diverse categorie dell’artigianato artistico: dalla ceramica alla gioielleria al legno e arredo, dai metalli alla meccanica al mosaico, dalla pelletteria alla stampa d’arte al restauro, dai mestieri del teatro al tessile… fino ai mestieri del gusto e all’arte dell’ospitalità.

“Con questa iniziativa biennale si è voluto per la prima volta creare in Italia un titolo di Maestro d’Arte indipendente, colmando una grave mancanza del nostro sistema, per valorizzare e portare all’attenzione del grande pubblico e dei media la straordinaria opera di alcuni dei più significativi protagonisti del nostro alto artigianato: affermati maestri che si sono distinti per particolari meriti professionali e per l’attività svolta in favore della trasmissione del sapere alle giovani generazioni, preservando un patrimonio d’arte, cultura e produttività senza eguali”, afferma Cologni. “Il saper fare, la passione, il valore anche umano dei grandi maestri, spesso sconosciuti al pubblico, fanno infatti grande il nostro Paese e costituiscono una delle sue principali ricchezze. Per mantenere questo storico primato è fondamentale difendere e promuovere questi saperi unici della nostra tradizione, perché il testimone passi alle nuove generazioni e le straordinarie competenze dei maestri non vadano perdute”.

 

Appuntamento in Triennale

Intanto ha da poco aperto i battenti alla Triennale di Milano il ciclo di mostre Mestieri d’Arte e Design. Crafts Culture. La prima mostra, curata da Alberto Cavalli, è dedicata ai maestri artigiani di Milano. È seguita dal dialogo (orchestrato da Gian Luca Bauzano) tra Roberto Capucci e Rometti, ovvero tra alta moda e ceramica d’eccellenza. Durante il Salone del Mobile la quinta edizione di “Doppia Firma. Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato”, evento che nell’arco di dodici mesi valorizzerà il dialogo tra designer e artigiani.

 

 

Mostre tematiche

E sono previste anche delle mostre tematiche. La prima, che resterà aperta dal 20 Ottobre al 10 Gennaio 2021, è “Mirabilia. Una Wunderkammer per scoprire i mestieri d’arte milanesi”. L’esposizione, spiega Cologni, “vuole presentare, sia pur in maniera sintetica, il volto contemporaneo di questa maestria tramite una selezione di pezzi di artigiani che oggi rappresentano i ‘segreti del mestiere’ degli atelier urbani, posti in corrispondenza con alcuni ricercati oggetti del passato”, aggiunge.

 

Tirocini Formativi

Guardando in prospettiva, la fondazione si appresta a selezionare i tirocinanti dell’edizione 2020/21 del progetto “Una Scuola, un Lavoro. Percorsi d’Eccellenza”, giunto alla sua decima edizione. I tirocini in bottega, ricorda Cologni, saranno come sempre preceduti da un mini-master di un mese, organizzato a Milano grazie alla collaborazione con Iulm, Bocconi, Politecnico e Scuola Corsi Arte. “Tra le novità di questa edizione abbiamo aggiunto un sostegno ulteriore ai giovani in difficoltà, finanziando – oltre ai tirocini formativi per i diplomati – anche delle borse di studio per giovani che, arrivati all’ultimo anno della loro formazione, avrebbero avuto difficoltà a diplomarsi a causa dei problemi economici e familiari causati (in buona parte) dal Covid”, conclude.

 

 

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