Private banking, l’Esg interessa a tanti ma ancora pochi ci puntano

Il 53% guarda agli investimenti ESG, ma solo l’8% dichiara di investire in questo campo. È uno degli aspetti più interessanti del report di AIPB sul mondo del private banking italiano. L’associazione lo ha commissionato in collaborazione con Capital Group e fatto realizzare da Ipsos. L’obiettivo del rapporto, presentato oggi, era di restituire, insieme all’analisi del complesso scenario creato dalla pandemia, il racconto di come il segmento private stia reagendo per tracciare possibili scenari futuri.

Nel contesto pandemico, la clientela private, pur conservando una visione più ottimista sull’Italia e sull’economia e convinta della necessità di investire, resta prudente con un atteggiamento di cautela e a breve termine. Se il mondo in crisi pandemica rivela diseguaglianze sempre più evidenti, che non sono solo sociali ed economiche ma anche generazionali, il segmento private, mostrando la necessità di impegnarsi e voler intervenire di più nel sistema Paese, cerca percorsi per incidere sulla realtà in modo più concreto al di là dei rendimenti: gli investimenti ESG potrebbero diventare sempre più lo strumento per andare in questa direzione.

Tra gli altri elementi importanti dello studio si cita che il 93% degli intervistati dichiara di voler investire, ma fa fatica a contestualizzare l’orizzonte temporale che resta spesso molto breve. Se nel 2019 il 52% degli intervistati era pronto a immobilizzare parte del proprio capitale per almeno 10 anni, questa percentuale nel 2020 si è ridotta al 35% e si dice pronta a investire una cifra tra l’11% e il 20% del proprio portafoglio.

Il segmento private, mostrando la necessità di voler intervenire di più nel sistema Paese, cerca percorsi per incidere sulla realtà in modo più concreto al di là dei rendimenti: tra chi intende impegnare risorse a lungo termine, il 65% si dice favorevole agli investimenti in economia reale, percentuale che sale a 71% tra chi ha patrimoni superiori al milione di euro. Analogamente per l’atteggiamento verso gli investimenti socialmente responsabili ed ESG: il 48% dei patrimoni bassi ha mostrato interesse, contro il 62% di chi ha patrimoni più consistenti.

Rispetto ai driver d’investimento, è calata l’attenzione alla rischiosità, che rimane prima in classifica, ma perde quattro punti sul 2019 passando dal 32% al 28%, mentre cresce l’interesse a investire per lo sviluppo dell’Italia dal 15% al 17%. A questi driver si affianca poi un 22% di persone che vuole investire su attività che abbiano un impatto positivo su ambiente e società.

Matteo Astolfi, Managing Director di Capital Group in Italia ha così commentato: “In materia d’investimenti è fondamentale ricordare che ciò che conta non è quando investire, ma per quanto tempo. L’orizzonte temporale è l’alpha di un investimento azionario. Nel rapporto AIPB – Capital Group, realizzato da Ipsos, si evidenzia l’importanza di far emergere il futuro, infatti, per molti o è qualcosa sul quale non vale la pena riflettere, perché troppa è l’incertezza, oppure è qualcosa di limitato al breve e medio termine. Questa sensazione di sospensione vale anche per il mondo Private. Anche se questo segmento conserva una visione più ottimistica sull’Italia e sull’economia in generale rispetto agli investitori retail, rimane in ogni caso prudente, per questo consideriamo importante focalizzarsi su prospettive a più lungo termine. Come società di gestione attiva con 90 anni di storia alle spalle e dopo aver fronteggiato le varie crisi economiche che si sono susseguite nel tempo (a partire da quelle degli anni ‘30) siamo forti di una convinzione: ad una fase ribassista, per quanto violenta possa essere, segue sempre una fase rialzista che, più in sordina e con meno clamori, consente ai mercati di raggiungere nuovi massimi. Tra i nuovi aspetti che emergono dalla ricerca ci fa piacere notare che il mondo Private Italiano sia consapevole dei riflessi che le proprie scelte di investimento hanno su ambiente, società e governance delle aziende. Questo rafforza la determinazione di tutti quegli asset manager come Capital Group a proseguire nel percorso intrapreso in ambito di sostenibilità, con una maggior consapevolezza che i nostri sforzi in tale ambito vengono compresi, riconosciuti e premiati dagli investitori”.

Occorre uscire dal tempo sospeso dell’emergenza pandemica e dare un futuro al rinnovamento dell’economia e del Paese” – ha affermato Antonella Massari, Segretario Generale di AIPB, chiudendo i lavori. “Desidero ringraziare Ipsos per la proficua collaborazione e il nostro socio Capital Group promotore dell’iniziativa, per aver creduto nella validità della visione indipendente di AIPB e di Ipsos e, la volontà di generare dibattito pubblico su questi temi. Tornare a guardare al futuro con ottimismo è quanto mai urgente, perché gli italiani sono sì sfiduciati, ma non hanno perso la speranza e nemmeno il coraggio. Non so se un’associazione come AIPB possa essere annoverata tra i “corpi intermedi” di cui parla il Rapporto, forze aggreganti capaci di cogliere i bisogni dal basso e promuovere la ripartenza, ma so per certo che nostro compito oggi, come associazione e come Industria, è quello di promuovere l’impatto significativo che gli investimenti privati possono avere su crescita, sviluppo e rilancio dell’economia e del Paese, impegnandosi per trovare le vie più efficaci per perseguire congiuntamente l’interesse del singolo e della collettività nel segno della sostenibilità, della responsabilità sociale e dell’attenzione al gap generazionale e alle differenze di genere”.

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