L’arte strizza l’occhio alla pubblicità

Alessia Zorloni e Mariaelena Maieron

 

Oltre all’ascesa dell’arte contemporanea afro-americana, il 2021 si contraddistingue per la grande attenzione per il movimento Hi-Lite (molto leggero) caratterizzato da un’estetica neo-pop. Si tratta di un’arte più commerciale, che s’ispira ai cartoni animati, alla cultura di strada, all’immaginario pop della moda, della musica e dei graffiti. Una tendenza internazionale che riunisce artisti attivi in diversi paesi dagli americani Shepard Farey e Brian Donnelly, agli europei Jean-Baptiste Launay a diverse star giapponesi come Aya Takano, Ayako Rokkaku, Takashi Murakami e Yoshitomo Nara. La loro è un’estetica che parla ad un pubblico molto vasto, caratterizzata da opere realizzate in edizione, foulard, magliette, tazzine da caffè e skateboard.

I protagonisti

Jean-Baptiste Launay, meglio noto come Jisbar (1989), è un artista francese conosciuto soprattutto per i suoi rifacimenti di dipinti classici come La Gioconda e La nascita di Venere, e per i remake di alcuni capolavori della storia dell’arte tra cui opere di Picasso, Frida Kahlo e Klimt. Le sue creazioni, in pieno stile pop, grazie all’apposizione di codici, parole e simboli, sono un invito a rileggere i grandi classici della storia d’arte, sui quali l’artista trascrive una storia diversa. La sua è una costante sfida col pubblico che si ritrova invitato a prestare attenzione a nuovi dettagli, catalizzato dalle pennellate dense e colorate che creano inedite prospettive e moderne interpretazioni tanto personali quanto collettive.

Shepard Fairey, classe 1970, è l’ideatore di Obey, etichetta nata come brand artistico, poi divenuta anche marchio commerciale e suo nome d’arte. L’artista balzò alla cronaca nel 2008 durante la campagna presidenziale americana grazie all’iconico dipinto del volto di Barack Obama, in cui evidente è il richiamo alla ritrattistica di Andy Warhol.

 

Kaws, al secolo Brian Donnelly (1974), ha costruito la propria carriera sulla reinterpretazione delle icone della cultura popolare. Tra gli esempi più significativi il redesign di Mickey Mouse e SpongeBob nel quale ben si rivelano le influenze dello stile e del linguaggio di Claes Oldenburg e Tom Wesselmann. La sua presenza sui social (l’artista conta oggi 3,3 milioni di followers su Instagram) unita alla facile riconoscibilità dei suoi lavori, è stata e continua ad essere un ingrediente fondamentale del suo successo.

 

Collaborazioni

Comune denominatore degli esponenti del movimento Hi-Lite è la collaborazione con grandi marchi di moda e aziende del design. Questi progetti permettono agli artisti di sperimentare differenti mezzi di espressione, e offrono alle aziende l’opportunità di aggiungere una dimensione artistica alla loro brand identity.

 

Jisbar, ad esempio, ha realizzato diversi capi d’abbigliamento personalizzati per le case di moda JM Weston e Armani. Tra le molte collaborazioni, particolare, e degna di nota, è la partnership con Depiction Wines, azienda vinicola californiana che nel 2017 ha contattato l’artista per ridisegnare le etichette di un lotto esclusivo di bottiglie. Jisbar ha declinato il tema in maniera sorprendente, pensando all’etichetta non come ad un singolo elemento ma come parte di un insieme, in questo caso di un dipinto. Una volta prodotta l’opera, la stessa è stata accuratamente tagliata in piccole parti, tutte diverse tra loro, che hanno poi decorato le bottiglie.

 

KAWS, invece, dopo aver lanciato, nei primi anni Duemila, il suo marchio fashion, Original Fake, ha intrapreso delle collaborazioni con una serie di etichette di streetwear tra cui A Bathing Ape e Supreme producendo molte delle grafiche che le hanno rese celebri al grande pubblico. L’artista ha anche realizzato, in occasione di Design Miami 2018, una collezione di sedute dal carattere pop, ricoperte da piccoli peluche e realizzate con i fratelli Campana.

 

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