Venture Capital, semestre da sogno

Il Venture Capital segna un semestre da record. Sono ben 112  le operazioni, initial e follow on, contro le 75 dello scorso anno, con un aumento che sfiora il 50%. Il primo semestre del venture capital italiano si chiude in forte crescita, +49% per l’esattezza. Il dato è ancora più incoraggiante se ci si concentra solamente sui nuovi investimenti: 105 nel periodo gennaio-giugno del 2021, rispetto ai 59 dello stesso periodo nell’anno precedente. È quanto emerge dal Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor – VeMTM sulle operazioni di venture capital in Italia, realizzato dall’Osservatorio Venture Capital Monitor – VeMTM attivo presso Liuc Business School, riportato e commentato da Il Sole 24 Ore.

In relazione all’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in startup italiane, il valore si attesta a 399 milioni di euro distribuiti su 100 round, in aumento rispetto ai 216 milioni per 69 operazioni del primo semestre 2020.  Allo stesso modo cresce anche l’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani che passa da 21 milioni a 379 milioni di euro e da 6 a 12 operazioni. Sommando queste due componenti, il totale complessivo si attesta a 778 milioni (erano 237 nel primo semestre 2020).

“I numeri VeM di questa prima parte dell’anno mostrano un’attività di investimento iniziale sulle startup in netta crescita – afferma Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI -. Sono state ben 105 rispetto alle 59 dello stesso periodo del 2020, le operazioni initial realizzate, sintomo del grande impegno da parte degli operatori che non temono la crisi”.

“Guardando i dati del primo semestre si nota come la partecipazione delle corporate ai round di venture capital sia in costante crescita – sottolinea Anna Gervasoni, professore Liuc Università Cattaneo -. Questo dimostra che le imprese italiane credono e investono in prima persona nell’innovazione perché consapevoli che solo così si può puntare a una crescita aziendale e a un consolidamento della propria attività in un mondo globalizzato e sempre più competitivo”.

Il totale degli investimenti in TT (technology transfer) dal 2018 al primo semestre del 2021 è stato pari a 305 milioni di euro su 123 operazioni. Stando a quanto emerge dall’indagine, questi risultati sono arrivati grazie anche all’impatto dei fondi della piattaforma ITAtech che a oggi hanno raccolto complessivamente quasi 300 milioni di euro. Dal 2018, sono 73  gli investimenti totali, per un ammontare pari a 88 milioni di euro.

In particolare, è stata registrata la partecipazione delle corporate negli investimenti a supporto delle realtà imprenditoriali nascenti o nella fase di primo sviluppo in circa il 44% dei round complessivi, in netto aumento rispetto al 2020. Relativamente alle sole startup con sede in Italia, venture capital e corporate venture capital hanno investito 175 milioni di euro su 67 round, le attività di sindacato tra venture capital, corporate venture capital e business angel hanno fatto registrare investimenti pari a 224 milioni di euro su 33 operazioni e i soli business angel hanno investito 37 milioni in 28 round. Il totale di queste attività porta la filiera dell’early stage in Italia ad aver investito 436 milioni di euro su 128 round.

Come per gli anni passati, a livello di investimenti initial, “la Lombardia è la regione in cui si concentra il maggior numero di società target, 39, coprendo il 38% del mercato (era il 47% nel 2019, ma con un numero inferiore di deal, 28). Seguono Lazio (9%) e Piemonte (8%). Dal punto di vista settoriale, l’Ict monopolizza l’interesse degli investitori di venture capital, rappresentando una quota del 37%”. L’Ict è costituito per un 29% da operazioni su startup nel comparto dei digital consumer services, e per il 71% su società con focus su enterprise technologies. A seguire, quasi il 16% degli investimenti initial è stato diretto verso l’healthcare e poco meno del 15% verso i servizi finanziari.

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