Vaghi (Cordusio Sim): “Tenacia e volontà portano risultati”

Capacità di adattamento, velocità di esecuzione e sostegno psicologico ai clienti. Sono stati questi i tre pilastri che hanno reso vincente un anno come questo. Parla Paola Vaghi, specialista di grandi patrimoni di Cordusio Sim (gruppo UniCredit). Una realtà che dai 25 miliardi di euro di masse gestite di fine 2019 è passata ai 27 miliardi di euro di fine 2020. Vaghi è responsabile di un portafoglio composto principalmente da imprenditori, in area bresciana o bergamasca, attivi nel settore manifatturiero

 

Come stanno andando le cose dopo un anno tanto complesso? Come ha gestito i clienti?

Il 2020 è stato un anno complicato soprattutto dal punto di vista emotivo. Ci siamo trovati a fronteggiare una situazione sconosciuta e il ruolo del banker è stato fondamentale. È stato importante mantenere la lucidità anche nei momenti più difficili e aiutare il cliente a non fare scelte dettate dall’emotività. Da questo punto di vista ha aiutato il fatto che le relazioni fossero già preesistenti: questo ha permesso di superare insieme il momento di crisi. Ho gestito il periodo con una costante presenza e sono stata capace di adattarmi immediatamente a un nuovo modo di lavorare basato su contatti a distanza e con nuovi sistemi prontamente implementati da Cordusio Sim. Oggi lo scenario appare più sereno e il cliente ne è consapevole poiché tocca questa distensione anche nella sua vita quotidiana. L’approccio, comunque, non cambia: offire una consulenza personalizzata sulla base degli obiettivi di investimento e della tolleranza al rischio di ogni cliente.

 

Ci fa un ritratto del suo cliente tipico? L’età in Italia dei clienti è ancora piuttosto alta. Cosa chiedono?

Il mio cliente tipico è imprenditore, uomo. La presenza di clienti donne in questo segmento devo purtroppo constatare che non è elevata perché a mio avviso si sconta ancora un gap culturale per cui degli investimenti in Italia se ne occupano ancora principalmente gli uomini. L’età media dei miei clienti è abbastanza alta anche se nel mio portafoglio devo dire che c’è una buona presenza della seconda generazione.  Essendo imprenditori i miei clienti sono persone dinamiche e pragmatiche e necessitano di altrettanta concretezza e prontezza del banker. Nell’ambito investimenti chiedono soluzioni con moderate dosi di rischio.  Sono anche inclini a soluzioni alternative in ottica di diversificazione. Grazie al rapporto personale e di fiducia instaurato, il banker riesce a fare emergere esigenze di asset protection e pianificazione patrimoniale. Da questo punto di vista in Cordusio Sim possiamo offire un ottimo servizio di consulenza nell’ambito del wealth planning per supportare il cliente.

 

Quale fisionomia sta prendendo il wealth management?

Oggi più che mai essere professionisti di una consulenza non solo finanziaria è fondamentale. Il wealth manager deve considerare nel suo approccio l’intero bilancio patrimoniale del cliente: azienda, risparmi, investimenti, immobili e passioni in cui è un piacere investire. Occorre saper individuare le esigenze ancora prima che vengano espresse e di mettersi in relazione con tutti i consulenti e partner dei clienti per essere attori della ricchezza.

 

Quali sono i numeri di Cordusio sim?

Siamo il terzo player in Italia per masse fra le banche specializzate e le sedi sono 21 sedi. Lavoro insieme a più di 100 banker in tutta Italia che gestiscono importanti patrimoni di selezionati clienti. La nostra consulenza si fonda sul concetto di Now.New.Next: una realtà radicata nell’oggi, attenta alle sfide di domani e con una visione proiettata sul futuro.

 

Innovazione e digitalizzazione. Cosa state facendo come gruppo?

Flessibilità è la parola che in questo momento più ci appartiene, che rispecchia quello che ci chiedono i clienti. Innovazione e digitalizzazione se vogliono parlare con noi con un approccio da remoto, ma anche relazione di fiducia in cui non può mancare un aspetto personale. Creare un servizio che metta insieme tutte queste componenti è sintomo di flessibilità.

 

Il suo è un mestiere ancora molto maschile. Come si fa per una donna a far carriera in una grande banca?

Sicuramente il mio è ancora un mestiere molto maschile ma personalmente non ho mai incontrato delle difficoltà in ambito lavorativo dettate dall’essere donna. Le differenze che sono tuttora presenti sono legate al tema della parità di retribuzione che sappiamo essere un tema comune a tutto il settore  su cui UniCredit si sta impegnando per rendere l’ambiente di lavoro equo e inclusivo. Non va negato che in quanto donna l’impegno richiesto rispetto a un uomo sia maggiore in quanto oltre al lavoro io, per esempio, ho una splendida famiglia con un marito e due figlie adolescenti, Sofia e Beatrice, a cui non ho fatto mai mancare attenzioni e supporto nelle loro fasi di crescita nonostante il mio lavoro molto impegnativo. Nella mia indole perfezionista cerco di ottenere il meglio su ogni fronte, questo comporta inevitabilmente un  grosso impegno e utilizzo di energie. Per far carriera in una grande banca sono necessarie capacità, dedizione, impegno e forte determinazione.

 

Quali sono le sue passioni e come descriverebbe la sua personalità? E come la sua indole l’ha portata a ricoprire il ruolo che ha?

Mi descrivo come una persona sincera, pragmatica, determinata, affidabile e molto precisa. Cerco di ottenere il risultato migliore in ogni situazione. La mia grande passione sono le camminate in montagna e, a mio avviso, nel trekking come nel lavoro sono necessari allenamento, determinazione e volontà per arrivare con gioia e soddisfazione sempre in vetta.

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