Banche, UBS: condanna confermata in Francia

La Corte di appello di Parigi ha confermato la condanna di UBS, accusata di aver aiutato dei facoltosi clienti francesi ad evadere il fisco.

La sentenza di primo grado di due anni fa, come riportato dal sito web della Rsi, stabiliva una condanna pari a 4,5 miliardi di euro. Ubs aveva però immediatamente presentato ricorso. La Procura da parte sua ha rivisto al ribasso la propria richiesta.

La multa è stata ridotta a 1,8 miliardi di euro (circa 1,9 miliardi di franchi) fra confische, risarcimento danni e interessi.

La banca elvetica era accusata di essere andata a caccia di clienti in Francia, fra il 2004 e il 2012, per convincerli ad aprire conti in Svizzera non dichiarati alle autorità tributarie. Gli inquirenti avevano stimato che gli averi celati allo sguardo del fisco ammontassero ad almeno dieci miliardi di euro. Legalmente Ubs doveva rispondere di fornitura illecita di servizi finanziari a domicilio e di riciclaggio aggravato del provento di frode fiscale.

Il verdetto della Corte d’appello era atteso per lo scorso 27 settembre, ma era poi stato rinviato ad oggi: la decisione – era stato allora comunicato – non aveva potuto essere “finalizzata” a causa “del congedo malattia” di uno dei tre giudici della corte.

L’avvocato della banca, Hervé Témine, citato da Reuters, ha affermato che Ubs prende atto della condanna in appello e “prenderà una decisione molto rapidamente”.

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