M&A a gonfie vele

Il 2021 va in archivio come un anno record per le fusioni e acquisizioni nella Penisola. Secondo lo studio condotto da Aifi e Kpmg, l’Italia ha registrato 1,165 operazioni, vale a dire ben il 32% in più rispetto al 2020, per un valore di 98 miliardi di euro. Si tratta dell’anno migliore dopo la crisi finanziaria del 2008, anche se va considerato che buona parte delle operazioni erano state impostate nel 2000 e non finalizzate per i lockdown.

Oltre la metà dei deal, il 57%, ha avuto come protagoniste aziende italiane che si sono dirette verso l’estero. Il controvalore di queste operazioni è pari a 56 miliardi (+155% annuo).

Quanto all’anno da poco iniziato, un professionista del m&a su tre (35%) vede l’acquisizione di nuove tecnologie come driver principale delle operazioni, più di quelli (17%) che considerano l’ingresso in nuovi mercati come necessità prioritaria dei deal. Per quanto riguarda i capitali necessari al m&a, non arrivano più dalle banche ma dai capitali di rischio.

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