Per gli investimenti è l’ora del flight to quality

 

IL 2021 sara ricordato come un anno caratterizzato da una continua euforia sui mercati finanziari nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato l’economia reale di alcuni paesi e un “social mood” tendenzialmente negativo.

 

Bazooka pubblico

I governi mondiali che hanno messo sul piatto quasi 20mila miliardi di dollari tra spese (spesso non produttive) e crediti/garanzie statali. Risorse enormi, che hanno contribuito al rimbalzo del Pil, per quanto molti paesi ancora oggi risultino al di sotto dei livelli pre-pandemici.

Il supporto incondizionato e illimitato delle banche centrali, che hanno proseguito con un approccio ultraaccomodante, ha fatto il resto.

Questo si è tradotto in un euforia sui mercati finanziari che ha avuto come massima espressione le criptovalute, i “meme stocks” e le Spac senza dimenticare le azioni di auto elettriche/space shuttle e così via. I rialzi sono impressionanti e le valutazioni raggiunte in molti casi risultano stratosferiche, tanto da avere ormai poco a che fare con i fondamentali.

 

Nuovo scenario

A nostro avviso il 2022 sarà l’anno del ritorno alla realtà, nel quale gli investitori torneranno a essere selettivi, andando a premiare solo la qualità.

A nostro avviso i mercati finanziari sono impreparati al nuovo scenario e non riflettono nelle quotazioni le possibili conseguenze che derivano dalla massiccia espansione di moneta e di credito orchestrato dale banche centrali, che oltrettutto si stanno preparando per ingranare la retromarcia. Basti pensare che gli attivi detenuti dale 5 principali banche centrali (Fed, Bce, Boe, Pbc e Boj) sono aumentati da 20 a 32 miliardi di dollati tr febbraio 2020 e oggi.

L’inflazione della moneta non è stata mai cosi elevata su scala globale ,la relazione tra fiat currency debasement e rialzo dei prezzi è evidente anche se continua a essere negato e ignorato verbalmente da tutte le banche centrali e dai loro governi.

 

Le ragioni del caro-prezzi

Le vere cause dell’inflazione e gli effetti a lungo termine sono quindi mal valutati dagli investitori nelle loro scelte degli attivi e questo potrebbe portarli a compiere errori nel tentative di difendere il proprio potere d’acquisto. Le cript valute sono l’esempio più estremo e irrazionale.

L’apprezzamento del bitcoin, la principale di queste valute, nell’ultimo anno è stato del 75% e su 5 anni addirittura del 4.810%, senza dimenticare che la moltiplicazione delle nuove croptovalute è stata esponenziale negli ultimi 12/18 mesi.

Ora, però, il vento delle politiche monetarie è cambiato e presto inizieremo a vederne gli effetti sia sui mercati finanziari, sia sull’economie reali. Ci attendiamo aggiustamenti delle valutazioni anche important e brutali.

 

Primi segnali di correzione

Sui mercati del credito si è già visto qualcosa, ad esempio relativamente agli spread riguardanti junk bond, emissioni dei paesi emergent, emission aziendali di minore qualità.

Sul mercato delle valute, quelle più deboli hanno cominciato a soffrire, a cominciare dalle monete dell’Est Europa, per non parlare della Turchia, con la loro in caduta libera. Questo dimostra che gli errori di politica monetaria si pagano sempre.

Sui mercati azionari gli ultimi rialzi sono stati concentrati particolarmente su alcune big cap mondiali che hanno spinto gli indici, grazie al loro peso specifico, verso sempre nuovi massimi. Ma la maggior parte dei titoli non ha seguito queste ultime fasi di rialzo e si trova ben lontano dalle quotazioni di maggio/giugno.

Sulle criptovalute i massimi annuali sono ben lontani dai livelli attuali

Questo ci fa immaginare un 2022 nel quale la qualità e il valore degli attivi reali  ritroveranno dei prezzi piu consoni e gli pseudo investimenti saranno puniti severamente.

Cerchiamo quindi di ridurre nella nostra asset allocation le obbligazioni specialmente a lungo termine o di bassa qualita. Sui mercati azionari favoriamo azioni di societa value e di grande qualita.  Siamo particolarmente negativi sulle criptovalute, che non fanno parte dei nostri investimenti, e siamo invece positivi su materie prime in generale e metalli preziosi.

 

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