Private, Intesa Sanpaolo PB pubblica l’identikit degli investitori d’arte

Chi sono i collezionisti italiani? Dove vivono? Che professione svolgono? Sono alcuni dei quesiti ai quali risponde lo studio “Collezionisti e valore dell’arte in Italia – 2022, promosso da Intesa Sanpaolo Private Banking.

La maggioranza del campione (oltre il 70%) colleziona da almeno 5 anni e in maniera sistematica; si tratta, dunque, di collezionisti professionisti, con un’esperienza longeva. Solo una parte minoritaria dei rispondenti acquista occasionalmente, non reputandosi un collezionista (6%) o acquisendo con discontinuità (8%).

Per quanto riguarda le tipologie dei collectables, prevale il contemporaneo: la maggioranza dei rispondenti (76%) colleziona opere d’arte contemporanea e/o post-war, laddove solo il 13% raccoglie arte moderna. Le tipologie più ricorrenti sono i dipinti (21%), le fotografie (17%), le sculture (16,3%) e i disegni o altre opere su carta (16%).

Sebbene le opere d’arte, nel loro poliformismo, rappresentino la principale passione dei rispondenti tricolori, parecchi raccolgono altri collectables come libri (6%), oggetti di design (5%), gioielli e orologi (4%), auto e moto d’epoca (2%) e vini (1%).

Il 36% dei rispondenti colleziona arte moderna e contemporanea focalizzandosi su uno o più filoni, tendenze e temi e artistici, tra i quali spiccano l’arte concettuale, l’astrattismo e l’arte povera, nonché i filoni di arte politica, il genere femminile o artisti emergenti.

Per quanto concerne i singoli artisti, invece, è stato chiesto di indicare il più quotato e, come riportato nel grafico, predominano nettamente Lucio Fontana, Alighiero Boetti e Christo. Il numero medio delle opere in collezione è 118, distribuite equamente in quattro fasce: meno di 20 (29% dei casi), tra le 20 e le 49 (27%), tra le 50 e le 99 (16%) e oltre 100 (24%).

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