Artiste protagoniste alla Biennale di Venezia

Ricca di stimoli e attentissima alle tematiche contemporanee legate all’indistinzione tra i generi, la 59ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, diretta da Cecilia Alemani e allestita nei Giardini e all’Arsenale dal 23 aprile al 27 novembre, vede le donne come assolute protagoniste. In particolare largo spazio è dato alle surrealiste riscoperte a partire dal 2000, tra cui Leonora Carrington, Remedios Varo, Dorothea Tanning, Lee Miller e Meret Oppenheim. Ignorate per decenni e poste in secondo piano rispetto alle opere dei loro colleghi, il lavoro di queste artiste occupa un ruolo centrale nella Biennale di quest’anno, come spiega Cecilia Alemani “Ho voluto raccontare storie che fino ad oggi molti hanno considerato minori, di artiste che spesso erano state sottovalutate rispetto ai colleghi uomini, creando rimandi tra opere storiche e contemporanee”. Tornano a crescere gli eventi collaterali contrassegnati dal leoncino rosso. Sono diffusi in varie sedi disseminate nella città e sulle isole. Di seguito segnaliamo alcuni tra quelli più interessanti.

 

Procuratie Vecchie

Partendo da Piazza San Marco, merita una visita la grande mostra di Louise Nevelson (1899 –1988), scultrice Ucraina naturalizzata statunitense allestita al secondo piano delle Procuratie Vecchie, sede storica di Generali e aperte per la prima volta al pubblico dopo il restauro ad opera dello studio David Chipperfield Architects. Articolato in nove sale, il percorso espositivo comprendenti i pezzi iconici della produzione della Nevelson, come le grandi sculture in legno dipinto, ma anche esempi delle sue sculture bianche e i rari lavori color oro. Collage e assemblage scultorei sono presentati in dialogo con le opere su larga scala, approfondendo i tratti salienti del processo artistico e di ricerca di Louise Nevelson a fianco del suo interesse per materiali non convenzionali, come legno grezzo, metallo, cartone, carta vetrata e pellicola di alluminio. Louise Nevelson. Persistence è la più ampia rassegna dell’artista realizzata in Italia dal 2013, organizzata dalla Louise Nevelson Foundation e inserita come Evento Collaterale ufficiale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

 

Espace Louis Vuitton

Poco distante da Piazza San Marco, l’Espace Louis Vuitton Venezia ospita un’installazione dell’artista tedesca Katharina Grosse, Apollo, Apollo. La mostra fa parte del programma Beyond the Walls della Fondation Louis Vuitton, che presenta opere inedite della Collezione negli Espace Louis Vuitton del mondo. Gli interventi di Katharina Grosse, ampi e spettacolari, indagano sulle potenzialità della pittura oltre i limiti di una cornice o di una tela, abbracciando pavimenti, pareti, soffitti, oggetti e interi paesaggi al fine di creare spazi pittorici multi dimensionali che immergono lo spettatore in un mare di colori. Il lavoro dell’artista tedesca riscuote grande successo a livello internazionale e le sue opere sono presenti nelle collezioni del Centre Pompidou di Parigi, del Museum of Modern Art di New York, del Museo Pérez di Miami, e della Kunsthaus di Zurigo.

 

Fondazione Cini

Merita una visita l’isola di San Giorgio, dove alla Fondazione Cini la personale dell’afroamericano Kehinde Wiley: An archaeology of silence presenta dipinti e sculture monumentali inedite, che evidenziano la brutalità del passato coloniale americano e globale. La mostra a cura di Christophe Leribault, Presidente del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie, è organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini con il supporto della galleria Templon. Sempre alla Fondazione Cini possiamo visitare On Fire una mostra interamente dedicata all’uso del fuoco come mezzo di creazione artistica tra le avanguardie del Secondo Dopoguerra. Il percorso espositivo strutturato attraverso sei sezioni, permette di scoprire, per la prima volta l’uno accanto all’altro, Yves Klein, Alberto Burri, Arman, Jannis Kounellis, Pier Paolo Calzolari e Claudio Parmiggiani alle prese con il fuoco. L’esposizione, curata da Bruno Corà, con il supporto di Tornabuoni Art, raccoglie una selezione accurata delle opere più iconiche realizzate mediante il fuoco o che includono la presenza della fiamma stessa.

 

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