Lifestyle: riti e qualità del thè

Roberto Cannataro

 

Tè o thè. A prescindere da come la si scriva, stiamo parlando di una tra le bevande più consumate al mondo e in maniera praticamente indipendente dalle stagioni visto che in inverno si beve caldo, mente in questo periodo è graditissima la versione fredda.

 

Le origini

La specie botanica che dà luogo al thè è la camelia sinensis originaria dell’Asia, in particolare dalla Cina, dalla quale deriverebbe anche il nome, simile in svariate lingue. I reperti più datati della bevanda ottenuta dall’infusione delle foglie (essiccate e a volte fermentate; da qui le varie tipologie di colore come giallo, nero, verde e oolong) in acqua calda risalgono a 200-300 anni prima di Cristo. Già all’epoca era apprezzata sia per il gusto, sia per il suo uso all’interno della medicina tradizionale.

E’ noto come in Cina e in Giappone il consumo e la preparazione del thè seguano un vero e proprio rituale.

Ma oltre a essere una bevanda piacevole e in questo periodo rinfrescante, il thè ha delle caratteristiche peculiari: contiene varie xantine, ovvero la classe di sostanze chimiche con potere stimolante della quale fa parte la caffeina, ma sono presenti anche teobromina e teofillina; i quantitativi sono fortemente variabili in base al tipo ed alla preparazione della miscela e poi della bevanda. Si stima un quantitativo di caffeina che può variare da 15 a 45 mg per 100ml di bevanda. Per fare un paragone, il caffè espresso ne contiene circa il triplo. Non è un caso se le quantità bevute di thè sono di gran lunga superiori, tanto che una lattina contiene 330ml.

Una caratteristica unica del thè, in particolare nella versione non appassita, né ossidata, ovvero il thè verde, è l’epi-gallo-catechina-gallato (Egcg) un polifenolo (come la curcumina o il resveratrolo) con potenzialità antiossidanti e antiinfiammatorie, quindi benefico per la salute.

 

Attenzione agli zuccheri

Dunque una bevanda sicuramente da consigliare. Attenzione però a quelle già pronte perché possono contenere fino a 15g di zucchero per 100ml. Quindi mezzo litro equivale a un piatto di pasta! Prepararlo in autonomia funziona anche l’infusione a freddo anche se richiede più tempo, dosando lo zucchero o utilizzando del dolcificante. A causa della caffeina presente non bisogna esagerare oppure optare per versioni decaffeinate.

Ultimo particolare, se si lascia molto in infusione si concentra in tannini che danno un retrogusto amaro, da evitare, eventualmente il limone non cambia le caratteristiche, il latte invece limita l’assimilazione dell’Egcg.

 

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