Private equity a vele spiegate

Le cassandre sono state smentite, la marcia del private equity prosegue spedita. Nelle scorse settimane numerosi analisti hanno ipotizzato una brusca frenata per il settore principalmente per due ragioni, il rallentamento del ciclo economico e  l’aumento dei tassi ufficiali, che rende più costoso l’accesso al debito. L’ultima rilevazione di BeBeez, riportata da Milano Finanza, smentisce tuttavia le attese. La prima parte del 2022 è stata calda per il private equity in Italia e anche il ritorno dalle ferie estive si annuncia vivare, dato i dossier sul tavolo sono oltre un centinaio.

Sul fronte delle operazioni già annunciate o concluse quest’anno, infatti, secondo il database  a fine giugno si era già raggiunta 244 deal, più dei 236 del primo semestre 2021 e la metà dei 497 registrati nell’intero 2021.

Quanto al valore delle operazioni, nel primo semestre del 2022 quelle su aziende con enterprise value (Ev) di almeno 500 milioni di euro sono state 17, deal che hanno avuto per protagoniste imprese italiane e dove a passare di mano è stato almeno il 15% del capitale delle società target.

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