“Nft, è già scoppiata la bolla?”, titola Milano Finanza in edicola. Il riferimento è al brusco calo delle quotazioni registrato da Non fungible token.
Dopo un primo crollo di vendite all’inizio del 2022, secondo la piattaforma Nonfungible.com, gli asset di arte digitale hanno sperimentato un calo ulteriore intorno al 25% nel secondo trimestre del 2022, mentre gli scambi sono passati dai 2,3 miliardi di dollari del primo trimestre a 460 milioni del secondo.
Non mancano poi gli invenduti e fra i più recenti ci sono quattro opere dalle geometrie colorate di Dmitri Cherniak proposte da Phillips nel luglio scorso, di cui una offerta con stima fra 1,3 e 1,5 milioni. “C’è quindi chi accusa il contraccolpo e le case d’asta cominciano a diversificare la strategia”, ricorda il giornale finanziario. Un esempio arriva da Christie’s che sta promuovendo l’uso di questa tecnologia anche per la registrazione sicura di opere d’arte fisiche.
Sarà questo il futuro una volta smaltiti gli eccessi che hanno caratterizzato il decollo del settore?