Bonhôte, private bank in salsa svizzera

Ha nominato André Del Piero come nuovo responsabile dei servizi alla clientela di fascia altissima, continua a guardarsi intorno per valutare ulteriori acquisizioni e si distingue, tra i competitor, nella qualità dei servizi e nello standing dei suoi banker. La Banque Bonhôte, autentica banca private svizzera nata a Neuchâtel nel 1815, è arrivata a gestire 7 miliardi di franchi svizzeri, conta su circa 100 professionisti e si rivolge a clientela privata, istituzionale, family office e gestori indipendenti. La banca ha come presidente Jean Berthoud, nel cda ci sono poi Frédéric Bonhôte, vice-presidente, Marie-Noëlle Letellier, Jean-Blaise Conne, Christian Katz. Yves de Montmollin è il ceo, Jean-Paul Jeckelmann è il direttore dello sviluppo immobiliare, settore molto rilevante per la banca. Mentre Julien Stähli è direttore degli investimenti dal 2019.

 

Alla conquista dei cantoni

La boutique elvetica è presente a Neuchâtel, Berna, Bienne, Ginevra, Losanna, Solothurn e Zurigo. Quest’ultima piazza è stata coperta nel 2020 grazie all’acquisizione del family office Private Client Partners (PCP) che ha portato in dota 2 miliardi di franchi svizzeri ed era precedentemente di proprietà della banca tedesca M.M. Warburg. È diventata una filiale di Banque Bonhôte e ha mantenuto il suo nome. La banca si guarda sempre intorno alla ricerca di nuove figure professionali ma è molto selettiva. Basti sapere che André Del Piero, un Mba in Corporate Finance e una tesi di dottorato su ‘The investment behaviour of Swiss family offices’ presso l’Università di Gloucestershire (UK), ha anche il diploma federale di esperto bancario, l’Executive Programme dello Swiss Finance Institute di Zurigo e ha 30 anni di esperienza in primari istituti di credito. Ricordiamo inoltre che il consiglio di amministrazione ha annoverato tra i suoi membri l’ex deputato radicale Yann Richter e l’ex presidente della Banca nazionale svizzera Jean Zwahlen alla fine degli anni ‘90, nonché l’amministratore delegato della Bnp Paribas svizzera e dell’Union Bancaire Privée, sempre in quegli anni.

 

Storia ultrasecolare

È una storia che ha più di 200 anni, quella della Banca Bonhôte. Nel 1815, Louis-Auguste Petitmaître crea la prima banca privata di Neuchâtel all’età di 18 anni, quando la città contava solo circa 4.000 abitanti. Quella che possiamo chiamare azienda, si specializza inizialmente nel commercio dei metalli, prima di diventare un vero e proprio istituto bancario negli anni successivi. Nel 1872 gli succede il figlio Louis-Édouard, precedentemente eletto deputato all’inizio degli anni ‘60 dell’Ottocento. Nel 1895 si associa con Paul Bonhôte, arrivando a creare la Banca Antenen Bonhôte & Cie, che diventa la Banca Bonhôte & Cie nel 1903.

Nel 1936, Claude Bonhôte subentra al padre, mantenendo il controllo della gestione della banca fino al 1988. Nel 1987 vende l’attività alla holding finanziaria Prigest SA. Nel 1992, Jean Berthoud e un gruppo di soci riacquistano la banca. Jean Berthoud assume la direzione dell’istituto e reintegra nel consiglio di amministrazione un membro della famiglia Bonhôte. Jean Berthoud proveniva da una famiglia attiva nel settore della gestione patrimoniale in Francia dalla fine del XVIII secolo: il suo parente, Jonas Berthoud, aveva lanciato nel 1785 la Banca Berthoud & Son, che in seguito diventa la banca Neuflize OBC, nazionalizzata dal 1981 al 1988.

A partire dal 2004, Bonhôte ha iniziato a espandersi, con l’apertura di diverse filiali in Svizzera. Una prima è stata aperta a Bienne nel 2004, seguita da Ginevra (2009), Berna (2011), Losanna (2016), Soletta e Zurigo (2020). Nel 2014, Yves de Montmollin ha assunto la direzione generale della banca. Presiede il consiglio di amministrazione del gruppo, composto da Jean-Paul Jeckelmann, Olivier Vollenweider, Robin Richard e Julien Stähli.

 

 

Tra gestione patrimoniale e consulenza

Le attività del gruppo Bonhôte coprono una gamma di servizi nei settori della gestione patrimoniale e del risparmio. Nella gestione patrimoniale, la clientela della banca è composta per l’85% da residenti in Svizzera. Seguono i clienti di fascia altissima, perlopiù europei. E poi la clientela istituzionale, gestori compresi. Come per esempio l’italiana Azimut.

I servizi bancari sono forniti dalla Banca Bonhôte & Cie SA, che include competenze nella gestione patrimoniale attraverso una gamma di fondi d’investimento di tipo Ucits: fondi azionari, fondi obbligazionari, fondi hedge e fondi d’investimento immobiliare. Il ramo di gestione patrimoniale della Banca Bonhôte è noto soprattutto per aver lanciato nel 2006 il fondo Bonhôte-Property, che in seguito ha rilevato i fondi di Dynamic Real Estate Fund (DREF) facendone uno dei fondi immobiliari più significativi della zona di Romandia (o Svizzera francofona).

I servizi di consulenza, invece, sono forniti da tre filiali specializzate, ognuna delle quali gode di un certo livello di autonomia nelle sue operazioni: Bonhôte Services SA che è la filiale specializzata nella consulenza legale e finanziaria (svizzera e internazionale) per persone fisiche e giuridiche; BT Swiss Trustee SA, la filiale specializzata nell’amministrazione di trust; Private Client Partners, ovvero una divisione dedicata alle grandi ricchezze con sede a Zurigo.

 

Un nuovo fondo sulla sostenibilità

Lo scorso settembre la banca ha lanciato un fondo azionario globale incentrato sui megatrend. Si tratta del fondo Bonhôte Strategies – Megatrend Equity esg e investe in otto temi. Si tratta di digitalizzazione, clima, automazione, innovazione, mobilità intelligente, consumi dei millennial, invecchiamento della popolazione e intelligenza artificiale. La strategia esg del fondo è approvata dallo specialista in investimenti responsabili Conser, con sede a Ginevra. Ma Bonhôte offriva già una strategia incentrata sull’impatto, lanciata nel 2019 e scommette su questi temi da tempo.

“Questo lancio conferma la nostra posizione di leader nel campo della sostenibilità e fa eco alla nostra strategia di investimento sostenibile, avviata più di dieci anni fa e coronata dall’ottenimento della certificazione B Corp”, ha detto Yves de Montmollin. Julien Stähli, chief investment officer della banca, afferma: “dopo il successo della nostra strategia Bonhôte-Impact lanciata nel 2019, questo nuovo fondo ci permette di ampliare la nostra offerta di prodotti sostenibili. I grandi temi di domani sono un’area di investimento ad alto potenziale. Consentono agli investitori di beneficiare dei cambiamenti strutturali a lungo termine dell’economia e della società”.

È grande l’attenzione della Banca Bonhôte nei confronti della nautica d’eccellenza. La banca sponsorizza infatti il navigatore svizzero Alan Roura (presente al lancio del fondo) alla conquista dell’Everest dei mari, ovvero il circolo polare artico, con una barca a vela spettacolare, il Défi Azimut. Fa sapere l’istituto: “Velista appassionato e imprenditore, Roura incarna lo spirito della banca. Un’avventura a misura d’uomo, un progetto svizzero, una Formula 1 dei mari con tecnologia sostenibile e totale autonomia energetica per una campagna oceanica di tre anni che porterà alla Vendée Globe del 2024-2025. In acqua, come per gli investimenti, essere preparati e saper anticipare sono fattori chiave per il successo”. Sono poi tante le sponsorizzazioni della banca nei confronti della cultura, della formazione e del sociale, a cominciare da Médecins sans frontières.

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