Sherald, ritrattista principe degli afroamericani

A
A
A
di Private 1 Dicembre 2022 | 06:47

Alessia Zorloni e Eleonora Scoccia

 

Fino al 23 dicembre è possibile visitare The World We Make, la prima mostra in Europa dell’artista statunitense Amy Sherald (Columbus, 1973) ospitata negli spazi espositivi della galleria Hauser & Wirth di Londra. Considerata tra le più importanti ritrattiste in America, in pochi anni Sherald è giunta ad occupare una posizione di leadership nel mercato dell’arte contemporanea, tanto da figurare tra gli artisti della black culture più richiesti e quotati del momento. Conosciuta per i suoi ritratti ad olio, eseguiti su larga scala, con i suoi lavori la pittrice documenta l’esperienza afroamericana contemporanea negli Stati Uniti. Inseriti in composizioni dai colori sgargianti che si stagliano su uno sfondo piatto, i soggetti della Sherald sono selezionati dalla vita reale e restituiti al fruitore con una pelle dai toni grigiastri. Questa scelta rivela l’intenzione di rimuovere l’idea del colore alla base della razza, sfidando la percezione razziale e conferendo neutralità. Scardinando i canoni della grande tradizione occidentale del genere del ritratto, l’artista punta a coinvolgere lo spettatore in un ampio dibattito sui temi dell’identità sociale, della razza e della rappresentazione, situando la black heritage al centro della storia dell’arte americana.

 

La carriera

L’ascesa di Sherald comincia nel 2016 quando diviene la prima donna e il primo artista afroamericano a vincere il primo premio dell’Outwin Boochever Portrait Competition della National Portrait Gallery di Washington D.C. Per la medesima istituzione, nel 2018 la allora First Lady Michelle Obama le commissiona il suo ritratto ufficiale che, assieme a quello di Barack Obama realizzato da Kehinde Wiley, testimoniano un sensibile cambio di rotta nella storia dell’arte e l’insorgere di una nuova tendenza tanto per la scelta dei due artisti quanto per lo stile di entrambi i dipinti. La presentazione dei ritratti della ex coppia presidenziale ha creato un’ondata di interesse senza precedenti nei confronti di entrambi i ritrattisti, ma in particolare per Amy Sherald, il cui lavoro era relativamente nuovo sul mercato prima di questa commissione. Dopo aver lavorato con le americane Second Street Gallery (Charlottesville), Galerie Myrtis (Baltimora) e Monique Meloche Gallery (Chicago), dal 2018 Amy Sherald è rappresentata in esclusiva mondiale da Hauser & Wirth nel cui spazio di New York ha tenuto nel 2019 la sua prima mostra personale con la galleria, seguita nel 2021 da un’altra nella sede di Los Angeles.

Il mercato

In seguito alla selezione dell’artista da parte di Michelle Obama per la realizzazione del suo ritratto ufficiale si è assistito ad un crescente interesse per l’arte di Amy Sherald, i cui lavori in circolazione disponibili alla vendita sono esigui. In galleria le richieste partono da 850.000 dollari per opere di 137,2 x 109,2 cm e raggiungono i 2.500.000 dollari per i grandi ritratti di oltre 2,5 x 3 metri. In asta il top lot dell’artista è rappresentato dal dipinto The Bathers (2015) proveniente dalla prestigiosa collezione della coppia di filantropi e mecenati americani Pamela e William Royall che lo avevano acquistato nello stesso anno di realizzazione. Con una valutazione di partenza di 150.000 – 200.000 dollari, nel 2020 l’opera è stata battuta dalla casa d’aste Phillips a New York per 3.500.000 dollari, superando di oltre venti volte la stima. Lo scambio era stato preceduto da un unico passaggio in asta, che ha segnato l’ingresso dell’artista nel mercato secondario, avvenuto nel 2019 con il dipinto Innocent You, Innocent Me (2016) venduto per 280.000 dollari da Christie’s a New York. In appena tre anni Amy Sherald vanta in tutto 8 lotti passati in asta con un fatturato di 11.080.209 dollari: di questi, quattro hanno superato il milione.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nel tuo Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Condividi questo articolo
NEWSLETTER
Iscriviti