Sport contro il colesterolo

Alessandro Scalici

 

Ormai in maniera quasi unanime, la comunità scientifica punta il dito contro l’alimentazione sbagliata, in particolare contro i cibi troppo ricchi di zuccheri semplici e grassi, accusandola di essere causa di numerose patologie. Con un impatto ancora maggiore, soprattutto sul colesterolo, se affiancata da abitudini errate come assunzione di alcol, fumo ed eccesso di grassi saturi.

 

Di cosa si tratta

Il colesterolo è una lipoproteina che ha il compito di trasportare il grasso all’interno del torrente ematico dal fegato verso i tessuti periferici e viceversa. E’ stato dimostrato da tempo che alti livelli di colesterolo sono direttamente collegati a problematiche, anche severe, di tipo cardiovascolare.

Dobbiamo però distinguere due tipologie di colesterolo: quello identificato come Hdl (lipoproteine ad alta densità), noto anche come “colesterolo buono”; quello Ldl (lipoproteina a bassa densità) identificato come “cattivo”.

Le linee guida ci suggeriscono di non superare i 100-130 mg/dl su base quotidiana per l’Ldl e di non stare sotto i 40mg/dl per l’Hdl. Ma conta soprattutto il rapporto Ldl/Hdl, che deve superare quota 3, e il rapporto tra colesterolo totale e Hdl, che deve stare sopra i 5.

 

Come muoversi

In caso di ipercolesterolemia grave non resta che rivolgersi a un medico, che  ci orienterà verso un supporto farmacologico. In ogni caso possiamo fare molto se miglioriamo le nostre abitudini alimentari, introducendo più grassi vegetali (olio eco e frutta a guscio) e miglioriamo le nostre abitudini di vita. L’attività fisica, specialmente quella aerobica, porta ad innalzare i livelli di Hdl. Anzi, più sono bassi i livelli iniziali, maggiore sarà il miglioramento.

A questo proposito non conta tanto quanto ci si allena, ma piuttosto l’intensità. Meglio quindi piccole sessioni ma intense: potremmo fare per esempio sessioni di soli 30 minuti, ma quotidiane, magari in interval training, ossia alternando momenti di alta intensità a momenti di recupero.

Prima di indossare le scarpette, è sempre doveroso sottoporsi a una visita medica e solo dopo l’ok del medico, affidarci ad un trainer per pianificare l’allenamento.

 

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