Private equity, inizio di 2023 al rallentatore

Il rallentamento del ciclo economico incide sull’attività del private equity in Italia. Secondo l’ultima rilevazione del Pem-Private equity monitor, Osservatorio della Liuc Business School, a gennaio vi sono stati 24 nuovi investimenti, un dato in sensibile calo rispetto ai 32 di gennaio 2022, ma in progresso rispetto ai 21 del primo mese del 2021.

Resta da capire se si è trattato di una boccata d’ossigeno dopo un percorso di crescita sostenuta che dura da 5 anni o di  un cambio di rotta dovuto appunto al peggioramento del quadro macroeconomico.  In attesa di ulteriori riscontri, l’Osservatorio Pem ritiene opportuno “sospendere il giudizio”, attendendo le evidenze del prossimo bimestre.

A gennaio, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 96% dei deal totali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 66%, segnale che gli operatori si stanno concentrando sul potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia e Emilia Romagna sugli scudi, da segnalare la buona performance della Toscana; beni di consumo, healthcare e Ict sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con il primo comparto che costituisce circa la metà dell’intera industry.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!