Private equity, inizio di 2023 al rallentatore
Resta da capire se si è trattato di una boccata d’ossigeno dopo un percorso di crescita sostenuta che dura da 5 anni o di un cambio di rotta dovuto appunto al peggioramento del quadro macroeconomico. In attesa di ulteriori riscontri, l’Osservatorio Pem ritiene opportuno “sospendere il giudizio”, attendendo le evidenze del prossimo bimestre.
A gennaio, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 96% dei deal totali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 66%, segnale che gli operatori si stanno concentrando sul potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia e Emilia Romagna sugli scudi, da segnalare la buona performance della Toscana; beni di consumo, healthcare e Ict sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con il primo comparto che costituisce circa la metà dell’intera industry.
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