Le sfide patrimoniali del calciatore

Davide Boero, Pietro Cesarano e Andrea Manciani*

 

Durante la finestra estiva del calciomercato sono stati spesi circa 5 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto all’anno precedente, e di pari passo sono cresciuti gli stipendi. Nella sola serie A il monte ingaggi è aumentato del 29% a 2,1 miliardi.

 

Se da un lato questi numeri ci fanno pensare a un calcio sempre più ricco, il rovescio della medaglia ci mostra una realtà tutt’altro che florida. I dati parlano chiaro: il 40% dei calciatori in Europa è a rischio di indigenza 5 anni dopo il ritiro.

Spensieratezza e giovane età, basse conoscenze finanziarie, in una vita fatta di trasferimenti da città in città in aggiunta a un livello di consumo sostenuto, portano il professionista a perdere l’orizzonte senza poter compiere scelte idonee alla propria pianificazione finanziaria.

Inoltre, considerando il calcio italiano nella sua totalità, è opportuno tenere presente che solo il 5% dei professionisti ha stipendi sopra al milione, mentre la restante parte ha un reddito medio annuo lordo che si attesta sui 50mila euro.

Infine bisogna considerare la brevità della carriera, dato che le entrate sono concentrate in un periodo che dura mediamente 15 anni, passato il quale l’atleta si ritrova successivamente senza alcun tipo di reddito.

 

La gestione dei risparmi

Quindi diventa indispensabile prestare la massima attenzione alla gestione dei risparmi nella breve fase di accumulo perché, in molti casi nel post carriera, lo sportivo deve essere in grado di costruirsi una nuova vita senza fare affidamento al reddito percepito da professionista.

Pianificazione finanziaria, fiscale, reddituale e previdenziale sono i pilastri su cui si basa il servizio che offro con Davide Boero e Andrea Manciani, consulenti finanziari in Azimut Capital Management e attivi nel mondo del calcio professionistico per educare e gestire le finanze dei propri clienti.

Le soluzioni di investimento possibili sono numerose e vengono costruite ad hoc sulle esigenze e le disponibilità finanziarie di ogni cliente; tuttavia è possibile delineare quelle che sono le principali tematiche su cui è auspicabile intervenire.

Tra queste, tre spiccano su tutte: la gestione dei risparmi e delle somme già in possesso, la pianificazione dell’accantonamento periodico di una parte dello stipendio ed infine la costruzione di un proprio fondo pensione per permettere al professionista di vivere serenamente nel post carriera.

 

Due pilastri per il portafoglio

Per quanto riguarda l’investimento del capitale, normalmente il calciatore presenta due precise caratteristiche su cui costruire il portafoglio: l’orizzonte temporale di 10 anni e la necessità di ottenere la massima rivalutazione possibile del patrimonio una volta giunti a fine carriera.

Per questo motivo è necessario avvalersi di strumenti adatti a tal fine, una parte consistente del portafoglio viene allocata in prodotti alternativi di economia reale come per esempio fondi di private equity, private debt, venture capital e club deal che hanno una durata compresa tra 7-10 anni con rendimenti mediamente più elevati rispetto ai mercati quotati. Per la restante parte, il consiglio è un bilanciamento tra parte obbligazionaria e azionaria con una diversificazione per aree geografiche, settori e stili di gestione.

 

Piano di accumulo

Relativamente alla parte di accumulo il suggerimento è di individuare quella parte del reddito che non è necessaria per le spese correnti ed eventuali imprevisti e di investirla progressivamente sui mercati quotati. In questo modo, dato l’ingresso graduale ma costante dei singoli investimenti, si può acquistare a prezzi differenti beneficiando della volatilità.

In aggiunta, è utile destinarne una parte anche al fondo pensione per potere usufruire dei vantaggi fiscali di cui esso beneficia oltre a garantirsi una pensione integrativa in futuro.

Dal lato fiscale una soluzione interessante è offerta dalla possibilità di sottoscrivere una polizza all’interno della quale è possibile inserire sia i fondi che le gestioni patrimoniali prescelte. Infatti la polizza permette la compensazione tra minusvalenze e plusvalenze dei prodotti al suo interno, il differimento della ritenuta sul capital gain al momento del riscatto e la possibilità di inserimento di una serie di coperture sul premio versato.

Le soluzioni offerte da Azimut, unite alla consulenza di Davide Boero, Andrea Manciani e del sottoscritto, costruito sulle esigenze del calciatore professionista, permettono allo sportivo di ottimizzare la fase lavorativa della carriera al fine di non essere presi in contropiede al termine della stessa.

 

*Gli autori sono consulenti finanziari di Azimut Capital Management

 

 

 

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