Torna l’Isotta Fraschini con una hypercar

Un gruppo di imprenditori lombardi e veneti fanno rivivere l’Isotta Fraschini. L’offficina era nata a Milano nel 1900 per mano di Cesare Isotta e dei fratelli Oreste, Antonio e Vicenzo Fraschini. In un tempo in cui le auto erano carrozze a motore i quattro soci gettarono le basi per la fabbrica che più di ogni altra ha rappresentato l’innovazione ingegneristica ai suoi massimi livelli. Ora Isotta Fraschini ricomincia dalla realizzazione di una hypercar da corsa. Anzi, da una di quelle di maggiore importanza, la 24 Ore di Le Mans.

La vettura, battezzata Tipo 6 LMH-C, risponde infatti ai requisiti tecnici della categoria Hypercar del Mondiale Endurance ed è stata sviluppata aerodinamicamente nella galleria del vento inglese della Williams Racing. L’Isotta Fraschini  monta un sei cilindri a V di 90° di 3 litri, sovralimentato con il turbo e in grado di erogare 700 CV, associato a un propulsore elettrico anteriore (così da ottenere la trazione integrale) da 200 kW: il sistema, integrato da una batteria agli ioni di litio, avrà una potenza complessiva di circa 1.000 CV. Telaio e carrozzeria sono di carbonio e materiali compositi. L’hypercar Isotta Fraschini sarà realizzata a Padova nell’atelier di engineering di Giuliano Michelotto. Un’azienda ricca di esperienza e dalla storia leggendaria, nata nel 1969 e conosciuta soprattutto per l’attività sportiva svolta con le Lancia Stratos negli anni 70 e con le Ferrari.

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