Sport anti-invecchiamento

Alessandro Scalici

 

 

Chi di voi già si allena, avrà sperimentato oltre a molteplici benefici sulla salute, anche un netto miglioramento dell’umore.  A quanto pare, sembra essere dimostrato da diversi studi che non ci sia solo un miglioramento di questo tipo, ma anche un incremento sulle capacità cognitive.

 

Gli studi

Nello studio pubblicato su Journal of the American Geriatrics Society, condotto dall’università di Sydney, un gruppo di persone adulte (55-86 anni) affette da patologie cognitive è stato sottoposto ad allenamenti con i pesi utilizzando carichi pari al loro 80% del peso massimo sollevabile per due allenamenti settimanali per sei mesi. L’incremento di forza dovuto all’allenamento non ha coinvolto solo portato ad un aumento della massa muscolare ma anche della massa celebrale.

Un altro studio svolto nel 2018 presso la Columbia University aveva provato a dimostrare la stessa cosa, questa volta il gruppo di studio erano donne anziane, ed è stato dimostrato che l’allenamento coi i pesi almeno bi-settimanale è stato fattore determinante per limitare la perdita di massa celebrale indotta dall’invecchiamento.

Gli studi a favore di questa ipotesi sono molteplici portando a rivedere l’approccio allo sport non solo sotto l’aspetto ludico ricreativo o di miglioramento della salute, ma come importante tassello in una “terapia

anti-aging”.

 

Meccanismo di azione

Le ipotesi sono diverse. Secondo una linea di pensiero, un aumento del flusso sanguigno può in qualche modo migliorare il nutrimento anche al cervello, che quindi in maniera indiretta gioverebbe di questa perfusione di sangue ossigenato.

Un’altra teoria invece prende come determinante il fattore IGF-1 (fattori di crescita) che vengono ad aumentare proprio a seguito di allenamenti contro resistenza e che stimolerebbero anche l’accrescimento della massa cerebrale.

I vantaggi del praticare sport sono quindi molteplici per il nostro cervello. Si va da una migliore perfusione sanguigna e miglioramento dell’umore per le attività a basso impatto come la camminata lo stretching, fino a un incremento delle capacità cognitive e come terapia preventiva per patologie come il morbo di Alzheimer con le attività ad alto impatti come l’internal training e l’allenamento con i pesi.

Con l’ok del medico e sotto l’occhio esperto di un trainer, non resta altro che infilare scarpe e tuta ed andare ad allenaci.

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