Credit Suisse: dopo il crollo accetta l’aiuto della BNS

Credit Suisse ha annunciatoche prenderà in prestito dalla Banca Nazionale Svizzera (BNS) fino a 50 miliardi di franchi per “rafforzare” il gruppo il cui titolo è precipitato in borsa. La nota segue le dichiarazioni fatte dalla BNS che, come riportato dal sito web della Rsi, aveva affermato di essere pronta a intervenire con liquidità.

Allo stesso tempo, Credit Suisse ha comunicato una serie di riacquisti di debito per un valore di circa tre miliardi di franchi. “Queste misure sono una mossa decisiva per rafforzare il Credit Suisse, mentre continuiamo la nostra trasformazione strategica per fornire valore ai nostri clienti”, ha dichiarato Ulrich Körner, ad dell’istituto.

Cosa è accaduto a Credit Suisse ieri

Per la prima volta nella lunga storia della quotazione dell’istituto, bastano meno di 2 franchi svizzeri per comprare un’azione del Credit Suisse. I corsi del titolo della seconda banca elevtica hanno infatti subìto ieri l’ennesimo crollo sul listino di Zurigo arrivando a perdere il 28% rispetto alla chiusura precedente e segnando un nuovo minimo storico a quota 1,60.

Come riportato dal sito web della Rsi, Credit Suisse ha perso tre quarti del suo valore nell’arco degli ultimi: se si risale poi indietro nel tempo si trova ancora un prezzo dell’azione a 96 franchi nel 2007. Nel frattempo, la capitalizzazione di Borsa è ormai ridotta a 8 miliardi circa, a fronte  dei quasi 55 miliardi della concorrente Ubs (prima banca elevetica).

Le ragioni della repentina caduta di ieri

Le ultime difficoltà sono da ricondurre alle indicazioni espresse oggi dal principale azionista, la Saudi National Bank (SNB): il presidente dell’istituto saudita, Ammar Al Khudairy, ha escluso ulteriori aiuti finanziari alla banca svizzera.

Il trend di lungo termine di Credit Suisse

 

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