I dati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa organizzata a margine dell’assemblea annuale del settore. Il presidente Andrea Ragaini ha sottolineato la grande capacità di tenuta del settore nel corso del 2022. Di fatti, a fronte di un effetto mercato negativo per il 10,5%, vi è stata una raccolta netta in crescita del 4% (contro il +1,7% degli altri operatori), con il patrimonio gestito che ha chiuso lo scorso anno a quota 994 miliardi di euro, in flessione rispetto ai 1.037 miliardi di fine 2022, ma 45 miliardi in più se il confronto viene fatto con le previsioni dello scorso ottobre.
Tornando alle prospettive, Aipb si attende un proseguimento del percorso di ricomposizione dei portafogli del private Banking, riducendo l’accumulo di liquidità in misura maggiore rispetto agli altri operatori, soprattutto a favore della raccolta amministrata. La risalita dei rendimenti obbligazionari ha riaperto opportunità di rendimento su un comparto storicamente apprezzato dalle famiglie italiane, cioè i titoli obbligazionari (specialmente titoli di stato). Anche sulla raccolta gestita (fondi e gestioni patrimoniali) si prevede una crescita maggiore rispetto agli altri operatori grazie all’importante contributo dell’effetto mercato.
“Siamo all’interno di un sentiero stretto che fin qui ha retto e questo crea le condizioni per un moderato ottimismo, complice la grande fiducia evidenziata dai clienti italiani verso il settore”, ha aggiunta Ragaini.