Vito Andreola
Tradizionalmente il servizio di private banking si è concentrato su servizi dedicati alla conservazione del patrimonio: asset allocation su misura, private insurance e servizi destinati al passaggio del patrimonio. Bisogni costruiti sui bisogni del cliente imprenditore, che non sempre però hanno coperto i bisogni dell’impresa. “Il mercato offre a questa tipologia di cliente molti interlocutori: private bankers advisor d’impresa, commercialisti e studi legali”, analizza Matteo Serio, socio e direttore commerciale di AcomeA Sgr. “Una frammentazione non facile da gestire da parte di chi ha come preoccupazione principale l’azienda”.
Nuovi filoni
All’interno di questo scenario, Serio segnala l’arrivo di “nuove opportunità, ma anche nuove complicazioni” come l’articolata normativa sulla sostenibilità e quella relativa al Pnrr. “Storicamente siamo vicini alle Pmi, che assistiamo sia in fase di quotazione, che di accesso ai finanziamenti. Questo grazie ai nostri fondi attivisti AcomeA Pmi Italia, AcomeA Italian Gems e il Pir AcomeA Patrimonio Esente, che complessivamente contano asset in gestione per 150 milioni di euro”.
Come può una Sgr essere di supporto a una private bank che guarda con interesse alle potenzialità di sviluppo di una clientela imprenditoriale?
“La nostra esperienza sul campo in Italia evidenzia che gli imprenditori di Pmi sono disponibili a un approccio integrato che permetta loro di gestire in modo più strategico la loro finanza aziendale e la finanza personale, attraverso un unico regista della relazione, il private banker”, sottolinea in proposito Serio.
L’offerta per i partner
“AcomeA ha messo a disposizione dei propri partner commerciali una serie di contenuti info-formativi per rafforzare la relazione tra private banker/consulente finanziario e Pmi al fine di attivare un processo virtuoso dedicato agli imprenditori, che coniuga la strategia finanziaria dell’impresa con la pianificazione volta all’integrazione di strategie aziendali sostenibili”, aggiunge. Per concludere ricordando che questo approccio offre agli operatori di private banking “l’opportunità di dialogare in modo evoluto con il cliente imprenditore”.