Caccia ai neo-residenti facoltosi

Sono circa 2.700 gli individui ad alta capacità contributiva che dal 2017 si sono trasferiti in Italia avvalendosi della flat tax di 100mila euro all’anno su tutti i redditi prodotti all’estero. Nel 2021 i cosiddetti “neo-residenti” sono stati 1.339, con un aumento del 143% rispetto ai 549 del 2020, e hanno versato al fisco 108 milioni di euro. Complessivamente il gettito generato per l’Erario nel periodo 2017-2021 supera i 425 milioni di euro. Sono alcuni dei dati diffusi da Antonio Longo, partner dello studio legale Dla Piper, intervenuto come segretario di Step Italy  (The Society of Trust and Estate Practitioners, ndr)  e moderatore al convegno nazionale organizzato dall’associazione e in corso di svolgimento al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

“Il regime dei neo-residenti”, commenta Longo, “è andato ad affiancarsi ad altri regimi di favore già previsti dall’ordinamento tributario volti ad attirare o riportare nel nostro Paese altre categorie di contribuenti (docenti e ricercatori, lavoratori impatriati, pensionati). I numeri stanno oggettivamente dimostrando che questo regime funziona, avendo portato al radicamento in Italia di circa 2 mila nuclei familiari ad alta capacità reddituale e patrimoniale, con ricadute positive per l’economia reale in termini di investimenti e consumi, anche derivanti dalla creazione di veicoli societari a seguito del trasferimento in Italia”. “Non dimentichiamo che in Italia su 41,5 milioni di contribuenti solo lo 0,3% versa un’Irpef superiore ai 100mila euro”.

 

 

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