Newton protagonista a Palazzo Reale (Milano)

Alessia Zorloni

 

Fino al 25 giugno, le sale di Palazzo Reale Milano dedicano un’ampia retrospettiva a uno dei più grandi fotografi del secondo Novecento, Helmut Newton (Berlino, 1920 – Los Angeles, 2004). Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte, in collaborazione con la Helmut Newton Foundation di Berlino, l’esposizione intitolata Helmut Newton. Legacy ripercorre attraverso 250 fotografie, riviste, documenti e video l’intera carriera di uno dei fotografi più amati e discussi di tutti i tempi, dagli esordi fino agli ultimi anni di produzione. Il percorso, curato da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation di Berlino, e da Denis Curti, guida il pubblico lungo un viaggio tra polaroid e contact sheet, alla scoperta di una delle figure più controverse e affascinanti della fotografia recente.

 

La carriera

Nato a Berlino nel 1920, Helmut Neustädter si avvicinò alla fotografia a 16 anni, affiancando la famosa fotografa di moda Yva nella sua attività. Dopo essersi trasferito a Melbourne per sfuggire alla persecuzione degli ebrei in Germania, nel 1956 cominciò la sua carriera lavorando per Vogue Australia, operando sotto il nome anglicizzato di Helmut Newton. Il fotografo raggiunge il suo stile inimitabile nella Parigi degli anni Sessanta portando avanti intense collaborazioni con Vogue, Harper’s Bazaar, Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld. Nelle sue fotografie di moda, Newton incorpora continui riferimenti allo spirito del tempo: dai film di Alfred Hitchcock, François Truffaut e Federico Fellini alla rivoluzione sessuale della fine del decennio. Negli anni Settanta, uscendo dai canoni della fotografia di moda classica, realizza immagini sempre più controverse, stravolgendo set e impiegando modelli e stylist in modo non convenzionale. In questi anni si consacra come uno dei fotografi più richiesti e pagati del settore.

 

Mostre e mercato

Newton è stato tra i primissimi fotografi, insieme ad Avedon e a Irving Penn – a valorizzare le sue opere fuori dalle pagine delle riviste di moda, esponendole nelle gallerie e nei musei, contribuendo a ridurre la distanza tra i diversi generi artistici. Negli anni Novanta, all’apice del successo, le sue immagini fatte di erotismo, provocazione e anticonformismo iniziano ad affermarsi anche nel mercato dell’arte con quotazioni stellari. Il suo stile in bianco e nero, eccessivo ed elegante, è stato capace di imporre una nuova rotta alla storia della fotografia, trasformato l’iconografia della moda in vera e propria arte e creando nuove tendenze ancora rintracciabili nell’arte contemporanea. Nel 2000, nell’anno del suo ottantesimo compleanno, la Neue Nationalgalerie di Berlino gli rese omaggio con una grande retrospettiva che è stata successivamente esposta in diverse città del mondo. Due anni dopo, l’autobiografia di Newton fu tradotta in dieci lingue e pubblicata da altrettante case editrici. Helmut Newton muore a Los Angeles nel 2004 solo pochi mesi prima dell’apertura della sua Fondazione a Berlino, della quale diventa presidente la moglie June.

Tour in Italia

Tour italiano

La mostra rappresenta un’occasione per ammirare gli inconfondibili scatti del fotografo tedesco naturalizzato australiano, celebrando, a due anni di distanza a causa della pandemia, anche il centesimo anniversario della sua nascita. Grazie agli accordi con la Helmut Newton Foundation, la mostra, sarà in esclusiva in Italia fino all’estate 2024. Dopo Palazzo Reale sarà esposta anche a Roma, al Museo dell’Ara Pacis nell’autunno di quest’anno, e a Venezia, nel nuovo centro di fotografia “Le Stanze della Fotografia” sull’Isola di San Giorgio Maggiore, nella primavera 2024.

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