Le aste di beni preziosi non conoscono crisi

Di Giacomo Nicolella Maschietti

 

Non solo BTp. Investire con successo oggi è possibile soprattutto nel segmento dell’alta fascia. Il mercato del lusso trova importanti soddisfazioni con le vendite all’incanto, che nell’ultimo biennio hanno ampiamente ripreso il trend positivo dopo lo stop pandemico. Le aste, dagli orologi ai gioielli, dai dipinti alle vetture di pregio, continuano a rappresentare una vetrina privilegiata per alienare con profitto i propri beni. Il 2022 è entrato (lo spiega bene Deloitte nell’ultimo report Art & Finance) a pieno titolo tra gli anni migliori per l’arte e i beni da collezione, che hanno registrato un ampliamento di orizzonti, sia in termini di buyers, sia in termini di tipologia di lotti offerti.

 

L’ora delle aste ibride

È proseguito il consolidamento delle strategie e delle piattaforme digitali implementate nell’ultimo biennio, senza tuttavia che si smettessero di sperimentare nuove soluzioni tecnologiche per accontentare una domanda sempre più dinamica e complessa. È dunque questo il macro-trend che si conferma e consolida: la commistione tra virtuale e presenza nelle aste, la così detta “asta ibrida”, resta ormai il format prediletto, poiché consente di sfruttare al meglio il potenziale del web. I collezionisti possono così vedere ed esaminare fisicamente i lotti in vendita nelle esposizioni pre-asta, ma partecipare comunque in streaming al momento delle offerte (seppur le aste si tengano in più parti del mondo) e vedere in diretta il risultato raggiunto, respirando, per quanto possibile, il clima di tensione e di “gara” che si respira solitamente nelle sale d’asta. Le major puntano così a garantire a un numero senza precedenti di potenziali bidder di partecipare alle vendite, che talvolta diventano veri e propri show televisivi seguiti da milioni di persone in tutto il mondo. A livello internazionale, la domanda è trainata dai nuovi acquirenti, che sono anche sempre più giovani: Christie’s ha registrato il 35% di nuovi buyer, di cui il 34% Millennials (in crescita rispetto al 31% del 2021); Sotheby’s raggiunge il  40% di nuovi offerenti, con forte presenza di under 40 e una sorprendente crescita di acquirenti under 20; per Phillips i nuovi acquirenti hanno invece rappresentato il 47% del totale clienti, di cui quasi un terzo della generazione dei Millennial. La crescente presenza di Millennial e giovani acquirenti, che si affacciano sempre più al mercato dei beni da collezione, porta, come già visto, nuove esigenze, nuove abitudini d’acquisto e, al contempo, un nuovo potenziale target da fidelizzare.

Abbiamo intervistato Teresa Scarlata, responsabile dipartimento Gioielli di Wannenes

 

Il mondo delle aste è da sempre un barometro privilegiato per saggiare il mercato dei beni di lusso. Come sta andando il 2023 a livello nazionale e internazionale? 

Il 2023 è iniziato leggermente sottotono soprattutto per quanto riguarda il settore dei diamanti. Dopo l’euforia iniziale del dopo Covid le vendite si erano un pochino assestate; adesso la tendenza è al rialzo prediligendo sempre la qualità. Tutti i dati e le analisi di mercato rivelano che nel 2023 il settore segnerà una crescita dell’8% circa, agevolato anche dal turismo in quanto le persone adesso possono spostarsi senza limitazioni. L’oro e le pietre rappresentano sempre un “bene rifugio” da investimento.

 

Lei è a capo del dipartimento Wannenes dei gioielli. Quali sono i preziosi che continuano a performare meglio sul mercato?

Come dicevo prima, il mercato predilige sempre la qualità. Nelle ultime vendite abbiano potuto constatare che le pietre importanti e rare hanno avuto delle ottime performance. Ad esempio: un paio di orecchini con zaffiri Kashmir sono partiti con una stima di €400-600.000 e aggiudicati a €1.714.500 (diritti compresi); un diamante taglio cuscino del peso di cts 23.27 stima €300-400.000 è stato venduto ad €660.400 (diritti compresi); uno smeraldo Colombia di cts 9.20 da €50-60.000 ha realizzato €533.400 (diritti compresi). Queste cifre importanti sono state realizzate proprio perché si trattava di pietre rare per provenienza e qualità. Le miniere del Kashmir sono oramai esaurite e questo è il motivo dei prezzi così alti. Mentre lo smeraldo aveva una purezza e un grado di omogeneità di colore difficilmente riscontrabile negli smeraldi in genere.  In ultimo il diamante aveva una caratura importante e un taglio molto particolare, in quanto era un taglio cuscino modificato. Non si trovano facilmente pietre con queste caratteristiche.

 

Recentemente avete aperto una sede della vostra casa d’aste a Montecarlo e lì battete diverse vendite nel corso dell’anno: che pubblico e che clientela avete trovato nel Principato?

L’apertura dell’ufficio di Monte Carlo ci ha dato un’ottima possibilità con un respiro internazionale rispetto ad altre case d’asta nazionali.  Nel Principato, al momento, organizziamo le aste di Gioielli ed Orologi due volte l’anno in gennaio e luglio. La clientela monegasca è molto internazionale, selettiva e con alti standard. Avremo le prossime vendite il 19 e 20 luglio allo Yacht Club de Monaco dove saranno inclusi nel catalogo gioielli di Cartier, Bvlgari, Hermès, Tiffany, una collezione di gioielli d’artista e diamanti importanti come un taglio cuscino Fancy Light Yellow del peso di cts 45.99 e una marquise del peso di cts 11.56 colore D, purezza VVS1, Potential Flawless. Per il Principato in questo periodo c’è sempre una grande affluenza di clienti provenienti da tutto il mondo. Oltre alle vendite di Gioielli ed Orologi, avremo una sezione di Sacs de Luxe dove ci sarà una selezione di borse Hermès, Chanel e Louis Vuitton che rappresentano una parte di mercato molto performante e ricercato.

 

Si ripete spesso che il vero lavoro per una casa d’aste è reperire più che vendere, è ancora così?

Direi che sono posizioni che si equivalgono, se non hai oggetti particolari da vendere, non hai nemmeno acquirenti. Sono aspetti complementari. Certo non è sempre facile trovare gioielli rari o sfiziosi da esitare e ogni asta rappresenta una storia a sé.

 

Quanto alle aspettative per il secondo semestre, quali settori saranno in crescita secondo voi?

Dovrò ripetermi ma il settore lusso è in rialzo, ma verrà premiata la qualità e rarità delle proposte. Oramai i Gioielli ed Orologi sono considerati a tutti gli effetti dei beni d’investimento; i gioielli firmati rappresentano sempre una garanzia allo stesso livello delle pietre naturali. L’oro è da sempre considerato un bene rifugio.

 

Un consiglio ai collezionisti nel perché, secondo Lei, vendere all’asta può rappresentare un’opportunità migliore delle tradizionali. 

La vendita all’asta rappresenta sicuramente un’opportunità estremamente valida per alienare dei beni in quanto, con la tecnologia moderna, i cataloghi online raggiungono tutti i paesi del mondo, tant’è vero che abbiamo acquirenti da tutti i continenti. Questa possibilità si è ulteriormente sviluppata e rafforzata durante il periodo del Covid. I clienti, impossibilitati negli spostamenti, potevano comodamente acquistare da casa propria senza doversi spostare. Oramai è un’abitudine consolidata; i potenziali acquirenti ci richiedono i “condition reports” dei gioielli, vale a dire una descrizione più minuziosa e dettagliata corredata da fotografie supplementari mentre si indossano i gioielli per mostrare l’effetto finale. Inoltre il meccanismo dell’asta mette in competizione migliaia di persone che hanno la possibilità di seguire le aste online e live tramite il nostro sito. E’ così che s’innesca la gara durante la vendita.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!